A piedi sulla Declassata, provocò la morte di un motociclista: condannata

Risarcimento anche per la famiglia dell'uomo di Quarrata

Incidente

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Pistoia, 23 giugno 2016 - Aveva attraversato a piedi la Declassata causando la morte di un motociclista. Una «leggerezza» di una studentessa (all’epoca diciottenne) che ha portato alla morte di Roberto Signore, 47 anni di Quarrata, che nel disperato tentativo di schivarla cadde dalla moto e finì in coma. Coma dal quale non si è più risvegliato. Signore morì quindici giorni dopo l’impatto all’ospedale di Careggi. Una coincidenza tragica che ha segnato per sempre la vita di troppe persone, compresa quella della diciannovenne che ieri è stata chiamata a rispondere di omicidio colposo di fronte al giudice del tribunale di Prato Francesco Pallini. E la condanna è stata pensante: due anni, in rito abbreviato, con le attenuanti. La pena è stata sospesa ma solo a una condizione: risarcire le parti civili (la moglie della vittima, Monica Andreini, la figlia oggi sedicenne e la sorella, tutte assistite dall’avvocato Federico Febbo) di 60mila euro entro due anni. IL Pm Lorenzo Gestri aveva chiesto un anno e otto mesi ma il giudice è andato oltre aumentando la pena e subordinando la sospensione condizionale al pagamento del risarcimento. Fu la stessa Procura a opporsi al tentativo della difesa (rappresentata dall’avvocato Cappelli) di patteggiamento proprio per la mancanza del risarcimento ai familiari della vittima.

Si tratta di un episodio controverso: la ragazzina non è assicurata e l’incidente non è avvenuto tra due mezzi. La ragazza vive in Italia con uno zio mentre i genitori sono in Cina. Durante il procedimento è stato richiesta la dichiarazione dei redditi della famiglia per capire se fosse in grado di dare un risarcimento alle parti civili. Dichiarazione dei redditi che, però, non è mai stata presentata dai genitori dell’imputata. Come le scuse. Più volte le parti civili, tramite l’avvocato Febbo, hanno dichiarato di non aver mai ricevuto scuse o segni di pentimento da parte della giovane e della sua famiglia.

Poca cosa di fronte alla morte di un congiunto, ma almeno il gesto sarebbe stato apprezzato. La dinamica dell’incidente è stata ricostruita in aula grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il momento dell’impatto. Erano le otto di mattina del 20 maggio 2015, la studentessa si stava recando a scuola in via Reggiana, la passerella pedonale sulla Declassata, però, era stata chiusa dal Comune a causa di un atto vandalico.

La ragazzina trovando la passerella chiusa pensò bene di attraversare a piedi la strada a quattro corsie per il timore di arrivare tardi a scuola. Nelle immagini si vede con chiarezza la giovane che si ferma sulla semicareggiata e le auto che inchiodano per non investirla. Poi sopraggiunge la moto di Signore: l’uomo perde il controllo del mezzo nel tentativo di schivare la studentessa (di poco più grande della sua unica figlia), cade a terra e si rompe l’osso del collo. Una leggerezza tragica pagata cara dalla studentessa. Ancora di più dalla vittima.