In centinaia per la festa della Liberazione. E Rossi lancia un appello all'Europa sull'emergenza profughi

La celebrazione in piazza della Carceri. Il sottosegretario Antonello Giacomelli: "Prato è capace di coniugare accoglienza e solidarietà"

Enrico Rossi e  Matteo Biffoni

Enrico Rossi e Matteo Biffoni

Prato, 25 aprile 2015 - A settant’anni dalla liberazione dell’occupazione nazi-fascista, la città di Prato festeggia il 25 aprile e lo fa con una grande partecipazione da parte dei cittadini che hanno affollato in massa i luoghi delle celebrazioni. Tante persone questa mattina si sono commosse in piazza delle Carceri sulle note di Bella Ciao e dell’Inno di Mameli al momento del tradizionale alzabandiera, seguito dalla deposizione della corona d’alloro al monumento ai caduti. Il corteo si è poi spostato in piazza del Comune, dove hanno preso parola Ennio Saccenti, presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani e il presidente della Regione Enrico Rossi.

«Di celebrazioni in questi anni ne ho fatte tante – commenta Rossi – ma qui ho visto una partecipazione speciale, Prato si conferma profondamente democratica, popolare e vivace. Una città che è stata attiva nella Resistenza, è stata bombardata ed ha avuto uno dei primi scontri tra partigiani e nazifascisti». Nel ricordare la forza di chi partecipò agli scioperi e subì il rastrellamento, Rossi ha voluto anche lanciare un messaggio d’attualità: «La miseria e le guerre che spingono masse umane a riversarsi sulle coste del mediterraneo non sono affatto lontane da noi, l’Italia sta facendo quel che può, ma è necessario uno sforzo maggiore da parte della politica, non basta mettere i soldi, l’Europa e la comunità internazionale devono fare di più».

Il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli ha invece mostrato in anteprima (dopo la presentazione ufficiale del presidente della Repubblica a Roma) il francobollo che celebra i 70 anni della Liberazione, raffigurante un particolare del cancello d’ingresso del Sacrario delle Fosse Ardeatine. «Abbiamo scelto Prato per la presentazione – spiega Giacomelli – perché qui c’è un antifascismo speciale che non è solo rifiuto della dittatura, amore per la libertà o volontà di combattere per la democrazia, ma è anche capacità di coniugare ogni giorno i valori dell’accoglienza e della solidarietà». Biffoni ha concluso la cerimonia dicendosi soddisfatto per la partecipazione della città in una giornata così importante come la festa della Liberazione, la prima da quando è diventato sindaco.