Giro di vite sull'olio: scattano i controlli e le prime multe

Scattano i controlli, prime multe

Raccolta delle olive

Raccolta delle olive

Prato, 30 giugno 2016 - Falso olio extravergine di oliva venduto nei supermercati. Una pratica illegale e un danno per le aziende agricole locali, che per fortuna non è sfuggita all’Autorità per la concorrenza ed il mercato che ha sanzionato con tre multe belle salate Lidl Italia, Coricelli e Carapelli-Firenze. Le tre notissime aziende sono finite sotto controllo per aver «commercializzato come extravergine di oliva un olio diverso, con caratteristiche organolettiche inferiori a quelle fissate dalla legge».

«È bene che ci siano controlli a tutela del consumatore e dei produttori che ogni giorno con fatica e sacrifici cercano di portare sulle tavole prodotti genuini». A parlare è di Giulia Tissi, titolare dell’azienda agricola «Il Poggiolino» di Montemurlo specializzata nella produzione di olio e salumi d’eccellenza. «Ci sono tante aziende come la nostra che lavorano per produrre eccellenze - prosegue - Per creare un olio genuino servono tante fasi: della potatura, alla raccolta a mano al fatto di non utilizzare trattamenti. Tanti elementi che concorrono a fare la differenza. Tutto a vantaggio delle nostre produzioni e della salute». Le multe sono state davvero salate: l’Autorità per la concorrenza ed il mercato ha sanzionato Lidl Italia con 550mila euro per il marchio Primadonna, Coricelli con 100mila euro per il marchio Pietro Coricelli extravergine di oliva e Carapelli-Firenze con una sanzione di 300mila euro per i marchi Sasso Classico, Carapelli Il Frantoio e Bertolli Gentile.

«Sono pratiche commerciali scorrette che danneggiano consumatori e produttori di vero extravergine d’oliva - commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato -. Sul filo della trasparenza si gioca una partita che è molto importante: benefici per la salute, assetto idrogeologico del territorio. Nelle provincie di Firenze e Prato ci sono 27mila ettari ad oliveto, il 30% dell’intero patrimonio toscano». «Noi ci mettiamo la faccia e vogliamo che i nostri prodotti siano un’eccellenza, nella grande distribuzione invece non sempre c’è la stessa attenzione e i controlli sono fondamentali», conclude Tissi. In particolare la multe sono scattate per «l’ingannevolezza dei messaggi pubblicitari resi attraverso l’impiego di etichette, la diffusione di volantini cartacei e di messaggi via internet che esaltano le caratteristiche di semplici oli di oliva vergini, lasciando credere erroneamente al consumatore che si tratti di oli di qualità superiore».