Giornata del malato, il vescovo Agostinelli in visita all'ospedale

L’Asl ha rinnovato l’autorizzazione all’assistenza religiosa da parte degli operatori diocesani

Il vescovo Agostinelli visita i malati

Il vescovo Agostinelli visita i malati

Prato, 11 febbraio 2016 - Una carezza ai bambini, una parola di conforto ai giovani e agli anziani, una benedizione per tutti. In occasione della Giornata mondiale del malato, che cade ogni 11 febbraio nella ricorrenza della Madonna di Lourdes, questa mattina il vescovo Franco Agostinelli ha fatto visita ai degenti dell’ospedale Santo Stefano di Prato. Accompagnato dal direttore dell’unità operativa infermieristica Stefania Cecchi, dai cappellani ospedalieri don Carlo Bergamaschi e don Pavel Antalute, monsignor Agostinelli è andato a trovare gli ospiti dei reparti di oncologia, pediatria, ostetricia e la zona riservata alle persone in dialisi. Per tutti c’è stato un sorriso e per coloro che lo hanno richiesto, anche la recita di una preghiera, una «ave Maria» di affidamento alla Madonna di Lourdes.

«Sono qui per esprimere la mia vicinanza e quella della Chiesa pratese a tutti i degenti – ha detto il Vescovo –, la ricorrenza di oggi, la Giornata del malato, viene festeggiata per essere memoriale di una sensibilità che ci deve accompagnare tutti i giorni dell’anno. Ho potuto apprezzare il buon lavoro svolto da coloro che dedicano la propria vita al bene di queste persone, mi riferisco a medici, infermieri e personale sanitario, a loro va il mio augurio di buon lavoro». Insieme a monsignor Agostinelli erano presenti il direttore della pastorale sanitaria della diocesi Alberto Toccafondi e il suo vice Furio Fratoni. Proprio in questi giorni è ricominciato il servizio di assistenza religiosa all’interno dei reparti ospedalieri fornito dagli operatori pastorali diocesani. L’Asl ha rilasciato la propria autorizzazione e così può riprendere un impegno interrotto da oltre due anni con il trasferimento dal vecchio al nuovo ospedale. «Il nostro servizio nacque nel 2004 sotto la guida di Paolo Brachi, allora responsabile dell’ufficio diocesano – spiega Alberto Toccafondi - e poi è continuato per dieci anni, fino al trasferimento dal Misericordia e Dolce al Santo Stefano. Eravamo in attesa del via libera da parte dell’Azienda sanitaria e ora possiamo riprendere questa attività, che posso dire è sempre stata molto apprezzata».

Adesso i sette operatori, appositamente formati, un pomeriggio alla settimana gireranno tra i reparti e si fermeranno a colloquio con i degenti. Secondo quanto stabilito dall’accordo dell’Asl con la Diocesi, dovranno indossare il camice bianco e saranno riconoscibili grazie a un tesserino con su scritto «personale religioso» e poi porteranno una piccola croce appuntata sul bavero. «Il nostro compito consiste principalmente nell’ascolto del malato – spiega Toccafondi – è questo che ci chiedono molti, soprattutto gli anziani, e poi non mancherà, per chi lo desidera, una preghiera insieme, anche un semplice “Padre Nostro”». Il direttore della pastorale sanitaria tiene a precisare che «in oltre dieci anni di esperienza con questo tipo di servizio ci viene accordato dalla stragrande maggioranza dei degenti, che accetta ben volentieri di scambiare qualche parola con noi. Sono pochissimi coloro che non vogliono l’assistenza religiosa, - aggiunge - anche i non credenti parlano con noi e ci ringraziano per l’interessamento».

«L’azienda Asl Toscana centro considera l’assistenza di tipo religioso un supporto importante per i nostri pazienti – sottolinea il direttore dell’unità infermieristica Stefania Cecchi – per questo abbiamo accettato di rinnovare l’autorizzazione anche al Santo Stefano, gli operatori di pastorale sanitaria saranno inseriti gradualmente nelle loro attività grazie al supporto del personale addetto all’accoglienza. La loro presenza ci è stata chiesta anche come aiuto ai cappellani per la distribuzione della comunione a tutti i malati, specialmente la domenica». Domenica prossima, 14 febbraio, alle ore 16 il vescovo Agostinelli tornerà in ospedale per presiedere la messa festiva. La celebrazione è in programma nell’atrio del Santo Stefano e sarà giubilare, durante la quale sarà possibile ottenere l’indulgenza.