Tra caldo e piadine per scrivere la storia del rock: Foo Fighters, un pratese tra i mille di Cesena

La maxi band che ha suonato "Learn To Fly", convincendo lo storico gruppo a venire a suonare proprio in Romagna

Edwin Lucchesi durante le prove al Rockin' 1000 di Cesena

Edwin Lucchesi durante le prove al Rockin' 1000 di Cesena

Prato, 31 luglio 2015 - Piadine, il timore di un black out e tanto caldo. Ma soprattutto, la consapevolezza di aver scritto una piccola-grande pagina del rock italiano. C'era anche un chitarrista pratese tra i mille musicisti che hanno suonato all'ippodromo di Cesena domenica 26 luglio. Un grande progetto allestito da oltre un anno da un gruppo di amici. Un tributo al celebre gruppo rock dei Foo Fighters, per invitarli a suonare a Cesena. La sfida era quella di cantare, tutti e mille insieme, "Learn To Fly", una delle hit della band. Per dimostrare la capacità dei musicisti italiani e appunto chiamare il gruppo nel Belpaese.

"E' stata una grande emozione - dice Edwin Lucchesi, 28 anni, studente del conservatorio "Boccherini" di Lucca - Vedere così tante persone suonare lo stesso brano perfettamente a tempo è indimenticabile". Un'organizzazione non sempliche ma che ha funzionato come un orologio svizzero. Per Edwin l'avventura è cominciata nell'autunno scorso, quando ha risposto al passaparola degli organizzatori, che cercavano i mille musicisti. Ha inviato un video di una sua performance, come richiesto, e nel giro di due tre mesi ha avuto risposta positiva: sarebbe stato un chitarrista dell'esibizione corale di "Learn To Fly".

"Una grande emozione. Siamo partiti all'alba la mattina di domenica 26 luglio per essere alle dieci del mattino a Cesena - racconta Edwin, che scrive anche musiche per spettacoli teatrali - L'organizzazione è stata perfetta. C'erano molti volontari che hanno accompagnato i musicisti momento per momento". Una giornata caldissima. Nei momenti di break dalle prove i musicisti potevano rilassarsi tra gli alberi dell'ippodromo, dove era attivo anche uno stand dove bere e mangiare, racconta Edwin. "Ogni musicista ha ricevuto un 'libretto di istruzioni' su cosa fare e su come farlo. Ovviamente avevamo già provato la canzone più volte a casa". Alle 18 in punto, dopo tante prove, la registrazione. 

"E' stato emozionante vedere così tante batterie, 250, che suonavano all'unisono. Avevamo le cuffie wireless per tenere il ritmo ma avevamo anche, in cima alla torretta dove c'era il direttore d'orchestra, un segnale visivo sempre per il ritmo con un led verde e uno rosso". Tutto è andato per il verso giusto. Il risultato è il video che tutto il mondo sta guardando, e che alle 17.30 di venerdì aveva già raggiunto gli oltre cinque milioni di visualizzazioni. Qualche timore per possibili black out con così tanti amplificatori accesi. Ma alla fine l'energia elettrica ha retto l'onda d'urto. 

Per il mondo della musica, quello fatto dai gruppi di provincia, è stata una grande iniezione di fiducia. E' un mondo dove spesso riuscire a vivere di musica è difficile, dove le serate vengono pagate, se vengono pagate, la cifra giusta per il rimborso spese. Questo video non avrà cambiato le cose, ma ha mostrato che con la passione tutto è possibile, anche nel mondo della musica. "Un grande messaggio per una grande giornata - dice Edwin - Ci tengo a ringraziare le persone che erano con me. Matteo Bellesi, bassista nel mio gruppo, i Nuur e la mia ragazza, Elisa Bertolucci, che nel grande appuntamento di Cesena ha fatto la volontaria". Un appuntamento che, pur se in piccolo, ha ricordato Woodstock. "C'è stata la grande voglia di mettersi in gioco tutti insieme, da tante regioni italiane. C'era un grande senso di appartenenza". Quello che si respirò proprio a Woodstock. E Cesena è e rimarrà la piccola Woodstock italiana. Una pietra miliare anche perché i Foo Fighters, per l'incredibile bellezza del video, hanno deciso che sì, una data a Cesena la faranno.