Giovedì 18 Aprile 2024

Strage del Rapido, una mostra per il trentennale

Alla stazione di Bologna fino al 6 gennaio

Il treno a San Benedetto Val di Sambro (archivio Ansa)

Il treno a San Benedetto Val di Sambro (archivio Ansa)

Bologna, 20 dicembre 2014 - Una ventina di pannelli, con immagini scattate dai fotografi che la sera del 23 dicembre 1984 corsero alla grande galleria ferroviaria tra Bologna e Prato dove una bomba era esplosa alle 19.08 sul treno Rapido 904, uccidendo 17 persone.

La mostra è stata inaugurata nel luogo teatro di un'altra delle tre stragi ferroviarie che insanguinarono l'Emilia: la sala d'attesa della stazione di Bologna. E un totem commemorativo con la foto simbolo della Strage di Natale, una bambola trovata tra i detriti nella Grande Galleria (immortalata dal fotografo bolognese Luciano Nadalini), campeggia in piazza Nettuno accanto alla lapide che ricorda le vittime delle tre stragi: del 2 agosto 1980, dell'Italicus (4 agosto 1974), del Rapido 904.

La mostra fotografica "Per non dimenticare" arriva in occasione del 30/o anniversario della strage del Rapido 904. Resterà in stazione fino al 6 gennaio. È stata curata dalla associazione Piantiamolamemoria, ed è co-promossa dall'Unione Fotografi Organizzati, Libera, Rete degli archivi per non dimenticare. Con il patrocinio delle Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi del Rapido 904 e del 2 agosto 1980. La mostra sarà poi portata nelle scuole mentre il 21 marzo, ha annunciato Riccardo Lenzi di Piantiamolamemoria, a Bologna ci sarà la Giornata della memoria e dell'impegno di Libera; in quell'occasione saranno letti i nomi non solo delle vittime di mafia ma anche di terrorismo. Simona Lembi, presidente del Consiglio comunale, ha spiegato che bisogna continuare a ricordare perché "non sappiamo ancora tutto di una stagione che ha insanguinato il nostro paese e messo a rischio la democrazia".

Ma, "anche se non sappiamo tutto, sappiamo però molto: furono ambienti di mafia, camorra e destra eversiva che scelsero di accendere il dispositivo mentre il treno era a metà della Grande Galleria". "L'esercizio della memoria - ha concluso - rende questa città più forte e con più anticorpi".