Abiti in falso cachemire: sequestrati 100mila capi

Perquisizioni della Guardia di finanza in una ventina di aziende delle province di Prato e Torino. Le analisi effettuate dal laboratorio del Buzzi

Le analisi sul falso cachemire al laboratorio "Buzzi" di Prato

Le analisi sul falso cachemire al laboratorio "Buzzi" di Prato

Prato, 4 maggio 2016 -  Li vendevano come filati pregiati, ma in realtà erano confezionati con acrilico e polyammide. È la frode sui capi di abbigliamento scoperta dalla Guardia di Finanza, che dalle prime ore di questa mattina sta effettuando una serie di perquisizioni in una ventina di aziende delle province di Torino e di Prato. I responsabili, una trentina di persone, sono stati denunciati dalle Fiamme gialle, che hanno posto sotto sequestro centomila capi d'abbigliamento, 120mila etichette mendaci e numerosi macchinari industriali utilizzati per la frode. 

L'operazione è partita da un sequestro effettuato in un negozio del centro di Torino, che ha permesso alle Fiamme gialle, coordinate dalla procura del capoluogo piemontese, di ricostruire l'imponente frode nel settore dell'abbigliamento. La guardia di finanza ha così ricostruito l'intera filiera del falso, con basi logistiche nel comune di Prato, dove venivano realizzati falsi capi in cachemire, mohair, pura lana vergine e seta. Da Prato i capi d'abbigliamento venivano smistati in Piemonte, attraverso alcune imprese gestite da soggetti cinesi, tutti grossisti nel settore dell'abbigliamento, con sede presso la Città Commerciale di Settimo Torinese. È lì che sono stati rinvenuti decine di migliaia di capi d'abbigliamento con indicazioni merceologiche false sia in merito alla provenienza che alla composizione dei singoli prodotti. Nell'operazione sono impegnati 150 militari delle Fiamme gialle e un elicottero. I capi d'abbigliamento contraffatti non saranno distrutti ma destinati a enti caritatevoli per le famiglie indigenti.