Prato, 20 dicembre 2013 - SETTE MILIONI di euro per permettere alle piccole e medie imprese di risparmiare sul costo dell’energia. 2 milioni per l’anno 2014 e 5 a decorrere dal 2015. Solo per iniziare. Arriva grazie al lavoro e all’impegno di tre parlamentari pratesi (compreso il senatore Riccardo Mazzoni di Forza Italia), anche se porta la firma dei due del Pd, Matteo Biffoni e Antonello Giacomelli, l’emendamento inserito all’interno della legge di stabilità che consente alle aziende dei distretti industriali che abbiano almeno l’80% della propria unità produttiva localizzata all’interno di questi, di consorziarsi e diventare dunque una sorta di utente unico a fornitura multipla che potrà beneficiare di sconti sulle utenze di gas ed energia.

In tal modo il distretto di Prato, piuttosto che quelli di Biella, Brindisi o Sassuolo, potranno essere equiparati ad aziende «energivore» come la Fiat ed ottenere, al raggiungimento di una certa soglia di consumi, un beneficio che si tradurrà in una riduzione dei costi.

Tradotto in numeri, le aziende del distretto avrebbero un taglio della bolletta di circa il 20%.
«Un segnale importante – spiega Antonello Giacomelli vicecapogruppo Pd alla Camera – per la piccola impresa e l’artigianato, non solo in termini economici ma anche di rispetto delle regole. La costituzione di un consorzio d’acquisto, infatti, impedirebbe alle aziende clandestine gestire da cinesi di accedere ai benefici e quindi ci saranno incentivi per chi rispetta le regole e penalizzazioni per tutti gli altri, con vantaggio anche in fatto di competitività alle aziende del distretto».

«ABBIAMO ottenuto per la prima volta – afferma Matteo Biffoni – che l’attore-distretto diventi protagonista principale della comunità e faccia acquisti come una grande azienda “energivora”. L’opportunità per le piccole e medie imprese italiane è davvero importante perché il denaro risparmiato rimarrà nelle casse delle aziende. Per Prato, ma più in generale per tutti i distretti italiani, il primo passo sarà la creazione di consorzi. Le basi che l’emendamento introduce daranno il via ad una nuova fase per il nostro paese».

Ma il lavoro legislativo non è finito. Una volta che il testo della legge di stabilità emendato dalla commissione bilancio della Camera verrà approvato definitivamente - oggi ci sarà il voto di fiducia a Montecitorio - si dovranno stilare entro 90 giorni i regolamenti attuativi del provvedimento, per permettere a questo di avere l’efficacia attesa dalle imprese.