Si iniettano una dose davanti all'università: "Scene quotidiane e intollerabili"

Sono numerose le segnalazioni da parte di cittadini e studenti

La scena immortalata dalla ragazza

La scena immortalata dalla ragazza

Prato, 3 luglio 2015 - Due uomini si iniettano una dose in pieno giorno, a due passi dal Pin, il polo universitario di Prato, vicino alla stazione del Serraglio. D.M., studente pratese 26enne, ha immortalato la scena con alcuni scatti, che ha poi condiviso sul gruppo Facebook «Prato si ribella a qualsiasi sistema di illegalità». «Studio spesso al Pin – racconta – e scene come quella a cui ho assistito non sono di certo nuove. Intorno alle 12,50, due italiani, anche abbastanza giovani, si stavano drogando in piazza dell’Università. Erano vicino alla stazione del Serraglio, venendo dai binari si trovavano sulla destra. Facevano tutto alla luce del sole, senza nascondersi». In quel momento, il ragazzo racconta di non aver visto né agenti della polizia municipale, né militari dell’esercito: «Non c’era nessuno – continua nel suo racconto – anche perché, se ci fosse stato qualcuno, i due sarebbero stati sicuramente visti, perché erano davanti all’ingresso dell’università. In dieci minuti hanno fatto tutto: si sono bucati e hanno preso un treno per Viareggio. Queste scene sono ormai all’ordine del giorno. Vediamo arrivare i tossici in treno, comprare una dose, iniettarsela e ripartire».

In ogni caso, secondo D. M., la situazione è migliorata negli ultimi tempi: «Qualche mese fa lo spaccio era più diffuso. Bisognerebbe comunque intensificare i controlli, soprattutto nella zona intorno alla stazione del Serraglio, perché gran parte del traffico di droga si muove lì. Solo in questo modo potremmo migliorare la situazione». Una scena analoga si è presentata agli occhi di una ragazza, G. D.A., nel tardo pomeriggio di mercoledì: «Intorno alle 19,15, vicino al Bastione delle Forche, – racconta – ho visto due uomini accucciati nel parcheggio della guardia di finanza. Prima uno ha preparato la dose all’altro, poi gli ha iniettato la siringa nel braccio. Lì per lì non ci ho creduto, ho provato a guardare meglio. Poi mi sono messa ad urlare, chiedendo loro che cosa stessero facendo. Mi sono impaurita e infastidita me ne sono andata».

Sempre sul gruppo «Sei di Prato se...» un’altra segnalazione del «buco» a cielo aperto in via Tiepolo: «Si facevano in vena tranquillamente davanti ai passanti con zampilli di sangue che schizzavano in terra per la fretta di passare la siringa al prossimo. Guai a guardarli male ...ti devi voltare dall’altra parte e stare zitto». Intanto Aldo Milone, capogruppo Prato libera sicura, ha presentato un question time sull’episodio «per conoscere i primi risultati di un progetto, iniziato il 31 marzo, portato avanti dagli operatori di strada di una cooperativa fiorentina. Visto il costo, cui ha partecipato anche il Comune, di 58.000 euro, ho ritenuto opportuno chiedere al sindaco di conoscere i primi risultati dell’attività degli operatori».

Chiara Agostini