Donna aggredita mentre è ricoverata in ospedale

E' successo al Santo Stefano, la 38enne ha riportato la frattura di un braccio

Ospedale Santo Stefano

Ospedale Santo Stefano

Prato, 4 ottobre 2015 - Aggredita alle spalle mentre mentre si trova ricoverata in ospedale. La conseguenza è stata un braccio rotto e un grande choc. È successo al Santo Stefano dove, V.B, una donna di 38 anni ricoverata nel reparto di psichiatria ieri pomeriggio è stata aggredita da un uomo, un paziente dell’ospedale, che dopo aver dato in escandescenze le si è avventato contro spingendola a terra e procurandole la frattura di un braccio. Adesso la vicenda diventerà oggetto di una denuncia contro l’Asl e l’ospedale Santo Stefano ai carabinieri della Compagnia di Prato ai quali la famiglia della donna si è già rivolta ieri pomeriggio. «Appena mia figlia potrà uscire dall’ospedale andremo a presentare la denuncia - spiega la madre - Ci siamo già rivolti ai carabinieri, tornerò insieme a lei».

Da quanto riferito è successo tutto in pochi minuti: ieri pomeriggio intorno alle 16 l’uomo ha iniziato a dare in escandescenze. Prima le grida, poi si sarebbe spogliato davanti ai pazienti fino a quando non si è avventato contro la donna. «Che devo fare - spiega la mamma - è una vergogna. Dove porto mia figlia che non sta ancora bene? Come faccio a fidarmi, non c’è nessuno che controlla? I malati sono abbandonati a se stessi». È arrabbiata la madre che aveva riposto fiducia nell’ospedale. Un luogo dove i pazienti hanno il diritto di sentirsi al sicuro. Ma così non è stato. La donna di 38 anni è stata ricoverata lunedì nel reparto di psichiatria.

«Che questo soggetto andasse allontanato era chiaro e invece si è aspettato che facesse del male a persone che già soffrono - continua la donna - non è ammissibile essere ricoverati per determinati problemi e ritrovarsi vittime della furia di un malintenzionato o non so nemmeno come si possa definire... Questa persona urlava, girava nuda nel reparto e nessuno ha fatto niente fino a quando non ha rotto il braccio a mia figlia. Qualcuno deve intervenire è inammissibile».

Dopo quanto accaduto il clima nel reparto è tutt’altro che disteso mentre l’uomo è stato sedato dal personale medico: «Per la notte ho lasciato il mio cellulare. Mi sono raccomandata con mia figlia e la compagna di stanza di chiudere bene la porta e di chiamare il 112 se dovessero vedere o sentire qualcosa di strano. Sicuramente non mi sento per niente tranquilla». Ad avvertire la famiglia della 38enne è stato l’ospedale che ieri pomeriggio ha chiamato la madre per riferire quanto accaduto.