Vigilessa cancella la multa al padre. Condannata per abuso d’ufficio

La donna ha cancellato la multa presa dal padre che aveva parcheggiato su uno spazio riservato ai disabili

Polizia municipale

Polizia municipale

Prato, 28 febbraio 2018 - Aveva cancellato dal computer della polizia municipale la multa presa dal padre che aveva parcheggiato su uno spazio riservato ai disabili. Ad accorgersi della malefatta furono i colleghi della vigilessa che non riuscivano a capacitarsi del perché quel verbale era sparito quando sono andati a cercarlo per notificarlo la seconda volta, dopo che il primo avviso non era andato a buon fine. La donna, 62 anni, è finita a processo, difesa dall’avvocato Eugenio Zaffina, con l’accusa di abuso di ufficio e distruzione di un atto. Il processo si è concluso con la condanna della donna a sei mesi per abuso di ufficio e l’assoluzione per la distruzione dell’atto. La contravvenzione fu elevata al padre della donna il 28 giugno del 2011: l’uomo aveva lasciato l’auto in sosta nel posto riservato ai disabili.

La sanzione era di 80 euro oltre a 15 euro per le spese di notifica. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, seguite dal pm Laura Canovai, la vigilessa era entrata nel sistema informatico della polizia municipale ed aveva cancellato la sanzione. Ad accorgersi che qualcosa non andava furono i colleghi dell’agente. La prima non era andata a buon fine perché l’uomo si era trasferito. Fu scoperto che quella pratica era svanita nel nulla: non si trovava più nel sistema informatico della municipale. La cancellazione – come emerso dalle indagini – non era stata fatta per errore, ma l’operazione era stata effettuata il primo agosto 2011. L’accesso al sistema era stato eseguito con una login e una password riferibili alla vigilessa, che quel giorno era in servizio. La multa fu poi pagata a settembre. La condanna potrebbe avere conseguenze sul piano disciplinare quando avrà raggiunto il terzo grado di giudizio. Dal 2011 la donna è stata spostata dall’ufficio contravvenzioni.