Tratta di baby calciatori clandestini, Toccafondi: "Sono onesto e questo verrà fuori"

Sulla vicenda partita da Prato interviene anche l'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "No a costruire campioncini per fare soldi"

Paolo Toccafondi dopo l'interrogatorio di garanzia

Paolo Toccafondi dopo l'interrogatorio di garanzia

Prato, 21 luglio 2017 - Continua l'inchiesta sulla tratta di baby calciatori dall'Africa che sta scuotendo il mondo del calcio e che è partita da Prato. Sono quattro le misure cautelari nell'ambito dell'inchiesta e numerose le perquisizioni per immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento reale a carico di persone legate al mondo del calcio. A carico di alcuni indagati sono anche emersi profili di responsabilità per presunte frodi sportive consistite nell'aver alterato alcuni risultati calcistici. L'indagine è coordinata dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli con la supervisione del procuratore capo, Giuseppe Nicolosi.

Fra le misure cautelari, gli arresti domiciliari per il presidente della Sestese, Filippo Giusti, e per un procuratore sportivo, Pacini. Al presidente del Prato, Paolo Toccafondi, (poi dimessosi) è stata notificata l'interdizione alla gestione della società. Una donna ivoriana è invece finita in carcere. Uscendo dall'interrogatorio di garanzia, assistito dall'avvocato Enrico Guarducci, Toccafondi non ha voluto fare commenti ("a parte lo stupore") e ha voluto ribadire la sua innocenza: "Sono una persona onesta e questo sicuramente verrà fuori". 

Il Prato Calcio, intanto in una nota specifica che "intende prendere ferma posizione" in merito alle "contestazioni mosse nei confronti del presidente, Paolo Toccafondi e sull'operato della società' tutta. In coerenza dei provvedimenti presi dall'autorità giudiziaria nei suoi confronti, il presidente ha scelto di dimettersi da detta carica, al fine di non penalizzare l'operato di Ac Prato Spa - continua la proprietà -. Paolo Toccafondi quindi intende chiarire la propria posizione al fine di ribadire che la società ha sempre operato nel rispetto delle regole".

Sulla vicenda è intervenuto, a Lady Radio, anche l'ex presidente del consiglio Matteo Renzi: "Se quuanto emerge dall'inchiesta fosse vero sarebbe molto grave e molto impressionante. Le uniche cose che possiamo dire è che si faccia massima chiarezza dalla magistratura, e fare un appello, quello di vivere il calcio giovanile, diciamolo da genitori e da padri che accompagnano i figli alle loro partite, con molta più libertà, molta più tranquillità e con la gioia di seguire uno degli sport più belli del mondo, e a non trasferire nei minori l'esigenza di inventare i campioncini, o addirittura farci soldi sopra. Detto questo - ha poi aggiunto - stiamo parlando di una cosa di cui i dettagli non sono chiari, che è in fase di indagine; dunque non voglio dare un giudizio specifico su una cosa che ancora non si conosce".