Tiroide, settimana della prevenzione. Visite gratuite, come prenotarsi

I sintomi, i campanelli d'allarme e le categorie a rischio

La dottoressa Angela Coppola

La dottoressa Angela Coppola

Prato, 18 maggio 2017 - Visite gratuite ed ecografie per il controllo della tiroide. La Medicina Nucleare dell’Ospedale Santo Stefano, diretta dal dottor Antonio Castagnoli, aderisce alla settimana mondiale della tiroide 2017. Mercoledì 24 maggio saranno effettuati screening per la patologia tiroidea su prenotazione. L’appuntamento può essere richiesto nei giorni di lunedì 22 e martedì 23 maggio, dalle 14 alle 16 telefonando al 0574 - 801874.

La dottoressa Angela Coppola, dirigente medico di Medicina Nucleare, effettuerà visite, ecografie e consulenze presso gli ambulatori al piano terra del presidio ospedaliero. Le malattie della tiroide sono molto diffuse, colpiscono circa il 25-60% della popolazione, principalmente rappresentata dalla patologia nodulare e dal gozzo tiroideo, che fino a 15 anni fa interessava circa 6 milioni di persone in Italia e , meno frequenti, le alterazioni della funzione sia in eccesso (ipertiroidismo) che in difetto (ipotiroidismo). Sono le donne in età adulta quelle più colpite ( ne soffrono da 5 a 8 volte più degli uomini). La ragione può essere collegata ad alterazioni del sistema immunitario e, nel sesso femminile, a modificazioni ormonali durante il periodo della pubertà fino all’età adulta, con particolare rilevanza nella gravidanza , nell’allattamento e nella menopausa.

Quali sono i segnali di allarme che indicano un malfunzionamento della tiroide? "I sintomi delle malattie tiroidee sono spesso aspecifici, cioè comuni ad altre patologie - spiega la dottoressa Coppola - risulta quindi difficile individuare una disfunzione della tiroide. E’ molto importante prestare attenzione ai campanelli di allarme e parlarne con il proprio medico di famiglia o con lo specialista".

I campanelli di allarme del malfunzionamento

Tachicardia - spesso primo sintomo dell’ ipertiroidismo assieme alla sudorazione e alla perdita di peso

Alterazioni del ciclo mestruale – irregolarità o scomparsa della mestruazione

Aumento o perdita di peso – un funzionamento alterato della tiroide si riflette sul peso corporeo proprio perché gli ormoni tiroidei influenzano il metabolismo di grassi e carboidrati

Debolezza e stanchezza - perdita di energia e forza muscolare

Disturbi della sfera psico-intellettiva – Nell’ipotiroidismo ( insufficienza funzionale della ghiandola): disturbi della memoria, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, pensiero rallentato, scarso rendimento scolastico o lavorativo. Nel caso di ipertiroidismo (eccessiva funzionalità della ghiandola): insonnia, nervosismo e sbalzi di umore.

Intolleranza al caldo e al freddo – Chi è colpito da ipotiroidismo è nel 90% dei casi intollerante al freddo, mentre le persone con ipertiroidismo presentano una elevata sensibilità al caldo in percentuale variabile tra il 40 ed il 90%

Disturbi intestinali – gli ormoni tiroidei svolgono un’azione stimolante sull’intestino. Nell’ipertiroidismo si ha un aumento delle contrazioni intestinali con produzione di feci non formate. Nell’ipotiroidismo si può manifestare stipsi con una frequenza intorno al 60% dei casi.

I campanelli di allarme della patologia nodulare.

Rispetto alla grande prevalenza dei noduli tiroidei nella popolazione, il tumore tiroideo è molto raro, 05-5% dei noduli. E’ molto importante prestare attenzione ad un ingrossamento o una piccola tumefazione del collo, in questo caso, è fondamentale effettuare una visita dal medico ed eventualmente approfondire con una ecografia tiroidea che permetta l’ identificazione di noduli tiroidei con aspetti ecografici sospetti. I noduli sospetti saranno sottoposti a riscontro citologico mediante il campionamento con un ago (agobiopsia)

La prevenzione

Prevenire il gozzo e i noduli è possibile con una dieta equilibrata ed eventuale uso del sale iodato. Un buon apporto di iodio è importante in gravidanza per prevenire alterazioni dello sviluppo fetale. L’organismo per funzionare bene ha bisogno di circa 150-200 microgrammi di iodio al giorno pari alla quantità che si elimina quotidianamente con le urine. L’apporto principale avviene attraverso l’assunzione di acqua, di elementi addizionati con iodio e con una dieta ricca di cibi che lo contengono come i frutti di mare, i crostacei, alghe e pesce. Per la patologia tiroidea, nel 2016 la medicina nucleare del Santo Stefano ha effettuato più di 3.000 visite, 580 ecografie, 223 agobiopsie di noduli tiroidei 30 terapie con radioiodio per ipertiroidismo.