Tempio buddista più grande. Ottanta monaci per la festa / VIDEO

Struttura raddoppiata, venerdì l’inaugurazione

Un monaco buddista

Un monaco buddista

Prato, 18 novembre 2017 - Prato prova a compiere un piccolo passo verso il raggiungimento del Nirvana. I lavori di ampliamento del tempio buddista Pu Hua Si di Piazza della Gualchierina, durati circa un anno, sono adesso terminati e ai seguaci è stata restituita una struttura che ha di fatto raddoppiato la propria estensione, passando dai 700 metri quadri iniziali ai circa 1400 attuali. L’intervento ha permesso di rinnovare la cucina, allargare il refettorio e realizzare un alloggio adiacente di 200 metri quadrati, pensato per i monaci che arrivano a Prato in visita dalla Cina, oltre ad un magazzino che ospiterà costumi ed attrezzature utilizzate in occasione del Capodanno Cinese.

«Il costo complessivo degli interventi realizzati sul tempio, a partire dal momento della sua costruzione e fino ad oggi, si aggira sui due milioni di euro, finanziati soprattutto tramite le donazioni dei fedeli», spiega Li Xiujao, dell’Associazione Buddista della comunità cinese. «Metà dei cittadini cinesi presenti in città frequentano abitualmente questo luogo di preghiera. Spesso vengono qui anche gli italiani, per pregare o semplicemente spinti dalla curiosità». Le ultime novità, oltre alla logistica, interessano l’ambito artistico-liturgico: dietro l’altare è stata collocata un’opera in rilievo in legno dipinto raffigurante un centinaio di personaggi tipici della società cinese - dal contadino al funzionario governativo - che simboleggiano le varie manifestazioni del Buddha.

L’illuminato viene inoltre raffigurato in gran parte delle nuove statue sparse all’interno dell’edificio, che verranno consacrate durante la nuova inaugurazione di venerdì prossimo con la partecipazione di 80 monaci, giunti per l’occasione direttamente dall’Estremo Oriente. «Questo tempio rappresenta un esempio positivo anche in chiave urbanistica, perchè ha permesso di recuperare una porzione della piazza in degrado», spiega il vicesindaco Simone Faggi, chiosando con una considerazione sulla questione legata all’eventuale costruzione di una nuova moschea. «Al momento non sono stati compiuti altri passi avanti. Siamo potenzialmente disposti a venire incontro alle richieste dei membri dell’associazione «La Speranza», ma costoro devono prima acquistare l’immobile da adibire a luogo di culto. Poi ne riparleremo».