Strage di cattedre vuote. Colpa della riforma-flop

Tanti supplenti nelle classi, almeno fino a novembre

Studenti in classe

Studenti in classe

Prato, 26 agosto 2016 - La cosa davvero singolare nel mare magnum degli incarichi scolastici è che quest’anno a mancare all’appello non sono gli alunni, ma i professori. Sembra strano, ma è così. L’entrata in vigore della chiamata diretta (ossia la possibilità per i presidi di scegliere direttamente il personale sulla base dei curriculum) contenuta nella ‘Buona scuola’ di Renzi non ha dato i frutti sperati. O almeno non tutti. E’ sì, perché a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico sono ancora molte le cattedre vuote, soprattutto alla secondaria di primo grado. Se per la primaria i posti sono stati tutti affidati con contratti triennali tramite chiamata diretta, non va alla stessa maniera per le scuole medie dove mancano soprattutto insegnanti di matematica e italiano.

I presidi si sono trovati con pochissimi curriculum da esaminare tanto che molti posti sono rimasti vuoti. Adesso spetterà all’ufficio scolastico provinciale provvedere alle assegnazioni. Una procedura lunga e non proprio semplice visto che non è così scontato che l’ex provveditorato riesca a trovare candidati disponibili. Il problema è legato al concorsone per assumere 63.712 docenti dalle materne alle superiori in tutta Italia. I docenti che hanno partecipati al maxi test in attesa dei risultati, sperando ovviamente nell’assunzione e nel posto di ruolo, non hanno inviato i curriculum alle scuole che di fatto sono rimaste con le cattedre vuote. Detta così sembrerebbe semplice. I risultati arriveranno prima del 15 settembre e chi di dovere andrà a prendere posto nella propria classe. Ma non sarà così. No, perché i primi risultati del concorsone sono tutt’altro che rosei con oltre la metà degli insegnanti bocciati. E quindi sarà tutto da rifare. Un caos che si traduce in un solo modo: con supplenti nelle classi - se tutto andrà bene - almeno fino a novembre. Con buona pace degli studenti che appena si saranno abituati al nuovo professore di italiano o matematica, a metà anno scolastico, dovranno ricominciare tutto da capo.

La conferma arriva da alcuni dirigenti delle scuole pratesi. È Aneglina di Buono a sostenere di non essere riuscita a coprire tutto l’organico della scuola secondaria e di aver quindi inviato la comunicazione all’ufficio scolastico provinciale per le assegnazioni. Stesso copione al Convitto. «Per la primaria avevamo tanti curriculum e così siamo riusciti a coprire tutti i posti - dice il preside Paolo Calusi - ma per la scuola media ancora non siamo arrivati a dama. Il problema è che mancano proprio i docenti e questo significa che fino a novembre saremo alle prese con supplenti». In barba alla ‘buona scuola’.