Autovelox
Prato, 17 ottobe 2017 - La tangenziale di viale Leonardo da Vinci, conosciuta a Prato anche come 'declassata', non è una strada urbana a scorrimento veloce. Lo stabilisce una sentenza della sezione civile del tribunale di Prato che ha dato ragione a una cittadina multata di 180 euro per aver superato di 12 chilometri orari il limite di velocità. Un'infrazione riscontrata con l'autovelox, ma che secondo il giudice doveva essere accertata, come accade in qualsiasi altra strada urbana normale, da una pattuglia fissa di polizia municipale. La nuova classificazione è dovuta a una interpretazione di due pronunciamenti del 6 ottobre 2016 della Cassazione. La ripercussione immediata è la cancellazione della sanzione, ma non perché gli 82 chilometri orari tenuti dalla guidatrice siano stati ritenuti regolari. All'opposto, la riclassificazione decisa dal tribunale potrebbe far scendere il limite da 70 a 50 km/h. Il comando della municipale, riferiscono fonti del Comune di Prato, sta studiando gli effetti dell'applicazione della pronuncia su questo punto. Inoltre, se la declassata dovesse diventare una strada urbana in teoria diverrebbe consentita la circolazione di pedoni e bici. L'amministrazione comunale teme un'impennata di incidenti.
In viale Leonardo da Vinci nel 2016 si sono registrati ben 94 sinistri stradali con piu' di 400 verbali elevati per eccesso di velocita'. "I riflessi della sentenza sono ora da valutare nella loro complessita'", sottolinea l'assessore cittadino alla Mobilita', Filippo Alessi. Se su una tratta "come la declassata, dove avviene il maggior numero di incidenti stradali anno dopo anno, non possono essere messi autovelox, sara' molto difficile posizionarli altrove cosi' come per i dossi rallentatori. Evidentemente non possono essere presenti pattuglie fisse 24 ore su 24". L'alternativa e' l'educazione stradale. E il Comune organizzerà delle lezioni già in questo anno scolastico.