Sting in tribunale per l'inchiesta sul caporalato

Il cantante si è presentato - a sorpresa - alla Procura di Prato per ribadire la sua totale estraneità all’inchiesta sul caporalato nelle vigne del Chianti

Sting con la moglie Trudie

Sting con la moglie Trudie

Prato, 19 ottobre 2016 - IL CANTANTE britannico Sting si è presentato stamani alle 8 alla Procura di Prato per ribadire la sua totale estraneità all’inchiesta sul caporalato nelle vigne del Chianti. Una visita a sorpresa avvenuta quando gli uffici erano ancora chiusi al pubblico: Gordon Summer, in arte Sting, è stato accompagnato dal fattore della tenuta Il Palagio e dai due avvocati fiorentini Chierroni e Nocentini, per incontrare i sostituti procuratori Antonio Sangermano e Laura Canovai, titolari dell’inchiesta sul caporalato nelle campagne del Chianti dove venivano impiegati lavoratori senza contratto reclutati dal pakistano Tarik Sikander di Prato.

Il nome della star era venuto fuori in quanto un appezzamento di sua proprietà della tenuta Il Palagio di Figline Valdarno era stato dato in affitto dal 2014 alla Montostoli srl della famiglia Coli di Tavarnelle Val di Pesa. Sting, nonostante lo stesso procuratore capo Giuseppe Nicolosi, avesse sottolineato l’estraneità ai fatti nel corso della conferenza stampa della scorsa settimana, ha sentito l’esigenza di mettere in chiaro la sua posizione davanti ai magistrati, anche a seguito di in articolo uscito il 14 ottobre scorso sul tabloid londinese «The Sun» che lo avrebbe additato come al «al centro di un’inchiesta della polizia sul lavoro degli immigrati illegali».

Il cantante indossava un cappotto a tre quarti di colore con il suo classico girocollo. L’incontro «è stato cordiale - commenta il procuratore capo Nicolosi - Non è durato a lungo, ma quanto è bastato perché Sting ribadisse la sua estraneità ai fatti, che era emersa fin dall’inizio dell’inchiesta sul caporalato». Pare che Sting sia arrivato a Prato dagli Usa preoccupato di mettere in chiaro la sua posizione: come noto il cantante è da sempre in prima linea per sostenere cause umanitarie e per la difesa dei diritti umani.