La startup Argo fa crescere il drone. Cerca fondi e assumerà 10 persone

Video e consegne speciali: la scommessa di tre giovani imprenditori

 Luca Venturella e Francesco Garbin Guarducci, i due pratesi ideatori della startup Argo insieme al fiorentino Stefano Masini

Luca Venturella e Francesco Garbin Guarducci, i due pratesi ideatori della startup Argo insieme al fiorentino Stefano Masini

Prato, 6 aprile 2017 - Hanno 34, 35 e 43 anni e la loro startup Argo, vincitrice della quinta edizione di Impresa Campus dell’Ateneo fiorentino, si prepara ad essere una piattaforma di lancio importante per la diversificazione economica a Prato. Una joint venture mista pratese e fiorentina con Luca Venturella, informatico, Francesco Garbin Guarducci, laureato in chimica, e Stefano Masini, laureato in ingegneria informatica, che ha come mission quella di sviluppare un software Argo O.S. (operation system), un sistema operativo da piazzare nei droni per permetterne un’ulteriore evoluzione verso altre tipi di funzioni. In pratica si tratta di sviluppare un sistema operativo in grado di fare dialogare un drone con altri dispositivi hardware. Il progetto è nato nell’ambito del Boot Camp organizzato dalla Camera di Commercio di Prato, il percorso formativo per aspiranti imprenditori finalizzato ad accompagnare i corsisti nello sviluppo della propria idea imprenditoriale.

«Abbiamo avuto un ottimo riscontro nelle stanze accademiche - chiosa il pratese Garbin Guarducci - adesso dobbiamo cercare partner o comunque finanziatori che credano nel progetto. Sono necessari 650mila euro per portare a termine il lavoro e renderlo successivamente disponibile al pubblico». E fra gli obbiettivi della startup c’è anche quello di creare nuovi posti di lavoro: nei prossimi tre anni c’è la volontà da parte di Argo di assumere fino a dieci persone per raggiungere un fatturato di 2,5 milioni di euro.

Giovani ma con le idee chiare e consapevoli che «anche Prato può dire qualcosa di diverso, una città che sta cercando di ritrovare se stessa in questo particolare momento - aggiunge Garbin Guarducci - Abbiamo deciso di rimanere in questa parte della Toscana perché a breve distanza ci sono quattro università informatiche e una dipartimento di ingegneria aerospaziale a Pisa. Vorremmo attingere alle competenze che vengono espresse da questo territorio».

La rivoluzione che intende portare Argo è sicuramente ambiziosa. «I droni hanno raggiunto ad oggi il loro limite tecnologico - spiega Garbin Guarducci - siamo alla stessa fase raggiunta dai cellulari una decina di anni fa prima di fare il salto verso gli smartphone. Con il nostro sistema operativo vogliamo rendere possibile il salto evolutivo del drone perché possa interfacciarsi con altre realtà. Per esempio il drone, secondo noi, non deve essere usato solamente per realizzare dei filmati, ma lo si può usare anche per altri servizi come la consegna di provette o di merce di un certo quantitativo non superiore ai 10 chili».