Soffitta-dormitorio in via Zarini. Dieci letti abusivi per operai cinesi

La ditta in cui lavoravano è al piano terra della stessa palazzina

Nell’immagine d’archivio, un’operaia di una confezione tessile cinese al lavoro. Il blitz interforze di ieri è avvenuto in un laboratorio di via Zarini

Nell’immagine d’archivio, un’operaia di una confezione tessile cinese al lavoro. Il blitz interforze di ieri è avvenuto in un laboratorio di via Zarini

Prato, 15 luglio 2017 - Una soffitta dormitorio è stata sequestrata dalla polizia municipale in pieno centro città: via Zarini. Qui durante un controllo, i vigili dell’unità operativa edilizia e contrasto al degrado urbano, hanno scoperto in una palazzina condominiale una soffitta trasformata abusivamente in 5 stanze con 10 posti letto, che ospitavano gli operai cinesi di una confezione che aveva sede nella stessa palazzina. L’obiettivo del blitz interforze era proprio il laboratorio tessile, al piano terra dell’edificio, dove sono state sorpresi in attività lavorativa 12 extracomunitari, undici provviste di regolari documenti di identificazione e permessi di soggiorno e uno clandestino; quest’ultimo è stato preso in carico dai carabinieri della tenenza di Montemurlo per la procedura di identificazione. Dei 12 operai, solo 7 erano regolarmente iscritti e quindi, data la presenza di 5 lavoratori al nero, gli ispettori della direzione territoriale del lavoro hanno disposto l’immediata sospensione dell’azienda.

Al momento del sopralluogo, alcuni lavoratori, alla richiesta dei documenti da parte delle forze operanti, salivano a prelevare i loro documenti ai piani superiori; alcuni all’interno di un appartamento al piano primo che non presentava particolari irregolarità e altri in soffitta al secondo piano-sottotetto che era stata abusivamente modificata con tramezzi in cartongesso e mobili, in dormitorio. La palazzina di proprietà di un italiano, è risultata nella disponibilità, in virtù di due distinti contratti di affitto, di una cittadina cinese, titolare della ditta al piano terreno che utilizzava l’appartamento del piano primo e impropriamente la soffitta come dormitorio per alcuni lavoratori della propria azienda. La municipale ha sequestrato la soffitta, sigillandone l’unica porta di accesso, e ha denunciato a piede libero l’imprenditrice orientale per gli abusi edilizi. I tecnici della prevenzione dell’Asl hanno impartito prescrizioni sulla sicurezza degli impianti sia all’interno della confezione tessile che dell’appartamento al piano primo.