Terreni a secco, serve la pioggia. Altrimenti sono guai

Ulivi in sofferenza e allarme per i fichi di Carmignano, assediati anche dal coleottero Aclees

Allarme per la siccità

Allarme per la siccità

Prato, 25 giugno 2017 - La siccità è una grande fonte di stress anche per le coltivazioni agricole. E se ancora in questi giorni non si può parlare di vera e propria emergenza, se continuerà a non piovere fra due o tre settimane la situazione si farà sicuramente più seria e preoccupante . A Carmignano a soffrire in questi giorni per la prolungata mancanza di piogge sono in particolare i frutteti e tutti gli ortaggi. E le viti e gli olivi come stanno? «Certamente questo clima e questa temperatura sta nno dando fastidio a tutti », spiega Fabrizio Pratesi, titolare dell’omonima azienda agricola e presidente della Strada dei Vini di Carmignano.

« Per la maturazione delle uve è ancora presto, mentre gli ulivi stanno incontrando dei seri problemi. Siamo reduci da un inverno non troppo piovoso e quindi i terreni hanno accumulato poca acqua . U na primavera di siccità ha fatto il resto . Aspettiamo ancora qualche settimana e vediamo se arriverà la pioggia , perché qui c’è estremo bisogno di acqua». I fichi secchi di Carmignano sono presidio Slow Food e anche un prodotto molto ricercato . M a per arrivare all’essicazione bisogna prima avere i fichi freschi . A nno dopo anno tutto è sempre più difficile. «In primo luogo - spiega Siro Petracchi, titolare di una azienda agricola e presidente del Consorzio produttori - la produzione è oggi a serio rischio per il coleottero Aclees che continua ad infestare le piante . Po i ci si è messo anche il problema del la siccità. S i tratta di due fattori che generano grande preoccupazione».

Questo coleottero di origine asiatica è stato individuato in Italia nel 2005 e d è in grado di distruggere una pianta adulta nel giro di pochi anni . Nonostante l’impegno formale della Regione Toscana a studiare e cercare di bloccare questa manifestazione epidemica, ancora i risultati non ci sono. «I ficheti – aggiunge Petracchi – situati in zone in cui è possibile un approvvigionamento di acqua sono meno a rischio, quelli sparsi nei poderi soffrono per la siccità. Fra due-tre settimane se non piove la situazione diventerà critica». Ogni anno la produzione dei fichi per via del coleottero cala in media del 30% e i coltivatori stanno facendo di tutto per salvare le piante, tanto che il 30 giugno ci sarà un incontro del Biostretto di Carmignano sul coleottero e i possibili rimedi. M. Serena Quercioli