Rete veloce, a Prato si sperimenta la tecnologia 5G

Prato è stata scelta per avviare la sperimentazione insieme ad altre quattro città italiane

Telefonino (Archivio)

Telefonino (Archivio)

Prato, 16 marzo 2017 - "E' certamente positivo constatare che oggi Prato, pur con tutti i problemi che conosciamo e che ogni giorno cerchiamo di affrontare, è vista come un territorio su cui investire e sperimentare. La scelta del Governo di puntare sulla nostra città come territorio di sviluppo è una conferma del lavoro svolto in questi anni e della giusta direzione intrapresa". Con queste parole il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ha commentato la notizia che vede Prato tra le 5 città individuate dal Ministero dello Sviluppo economico per la sperimentazione del 5G. Parole di soddisfazione per la notizia anche dall'assessore all'agenda digitale, Benedetta Squittieri: "Il 5G per la città è sicuramente un'occasione importante di sviluppo e siamo contenti che i criteri individuati dal Governo abbiano valorizzato la forte presenza dei collegamenti in fibra in città". Con queste parole l'assessore all'Agenda digitale Benedetta Squittieri ha commentato la notizia che vede Prato tra le 5 città individuate dal Ministero dello Sviluppo economico per la sperimentazione del 5G.

"Adesso si tratta di aspettare che i progetti vengano presentati. L'obiettivo che dobbiamo darci è sicuramente che questi progetti siano integrati con la realtà economica e sociale della città di Prato, in particolare con il distretto tessile e con quello dell'ICT. - prosegue l'assessore Squittieri - Saremo fra i primi terrritori in Europa in cui sarà attivata questa sperimentazione e questo, oltre ad essere motivo di orgoglio, sarà un'occasione per attrarre in città investimenti e portare un rafforzamento al nostro sistema economico. Il Comune di Prato si mette fin da subito a disposizione per facilitare questa integrazione con il territorio, convinti che i servizi che potranno arrivare cambieranno la vita dei pratesi. ".

“Vogliamo essere nel gruppo di testa. L’Italia accetta la sfida europea ed anzi rilancia – spiega il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli – in queste 5 città italiane mettiamo a disposizione le frequenze e chiediamo agli operatori interessati e a quanti vogliono con noi scommettere sul futuro di presentare i loro progetti. Il pubblico fa per intero la sua parte e chiediamo ai protagonisti del mercato di fare la loro creando business e opportunità che concorrano a far crescere l’Italia”. Il bando del Ministero non ha la sola finalità di sperimentare la rete 5G da un punto di vista infrastrutturale, viene richiesto infatti di presentare progetti che saranno valutati sia rispetto alla parte infrastrutturale che a quella dei servizi che saranno sperimentati. Il bando non è quindi rivolto solo agli operatori TLC ma anche ad altri soggetti di livello nazionale ed internazionale che vogliono sperimentare servizi con la tecnologia 5G, ad università, enti e centri di ricerca ed è incentivato il coinvolgimento di Pmi locali, startup ed enti pubblici.

"Vogliamo che i territori individuati diventino luoghi per la sperimentazione dei servizi innovativi. L'infrastruttura è la condizione abilitante, ma la vera sfida è quella di candidare l'Italia ad essere punto di riferimento per la creazione di prodotti e servizi che sfruttino la tecnologia 5G – ha proseguito il sottosegretario Giacomelli - Questo, ed il parallelo lavoro sul piano banda ultra larga, che consentirà a tutti i territori di avere a disposizione la fibra, ci metterà nelle condizioni di replicare in tutto il paese quanto sperimenteremo in questa fase, perché riteniamo che la sfida digitale sarà vinta se tutti i cittadini e le nostre imprese potranno beneficiare di rete e servizi innovativi."

I lotti di gara per i quali presentare progetti sono tre: il primo riguarda il territorio della città metropolitana di Milano, il secondo comprenderà la città di Prato e L'Aquila, il terzo Bari e Matera. Le domande potranno essere presentate entro il 15 maggio; entro luglio saranno selezionati i progetti che partiranno per la fine dell’anno. La sperimentazione durerà fino al 2020. Le città sono state selezionate sulla base di criteri relativi alla distribuzione geografica, alla capillarità di connettività ultraveloce, alla disponibilità di frequenze nella banda 3,7-3,8, all’appartenenza ai corridoi europei. In aggiunta alle tre realtà selezionate con questi criteri sono state individuate anche L'Aquila e Matera: la prima in quanto nella fase di ricostruzione post-terremoto, la seconda città in quanto capitale europea della cultura 2019 su cui stanno insistendo molti progetti che guardano al digitale.