Ragazzina azzannata dai rottweiler. Indagini chiuse, ecco tutte le accuse

La madre e il compagno accusati di abbandono di minore e lesioni

L’intervento dei carabinieri nella villetta a Seano dopo l’aggressione dei tre cani alla ragazzina foto Attalmi

L’intervento dei carabinieri nella villetta a Seano dopo l’aggressione dei tre cani alla ragazzina foto Attalmi

Prato, 20 gennaio 2017 - La Procura ha chiuso le indagini preliminari per l’aggressione di una ragazzina di tredici anni da parte di tre rottweiler avvenuta nel luglio scorso. Indagati per abbandono di minore e per lesioni risultano la madre della bambina e il compagno di lei, un carabinieri in servizio a Firenze, proprietario dei cani. Adesso i pm titolari dell’indagine, Antonio Sangermano e Valentina Cosci, dovranno decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione. Il fatto fu abbastanza grave e risale al luglio scorso quando la tredicenne si trovava sola in casa con la sorella di sedici anni, in una villetta a Seano. I tre cani erano in casa e, all’improvviso, si rivoltarono contro la ragazzina azzannandola agli arti e alla testa tanto che le strapparono di netto il cuoio capelluto. La tredicenne si salvò solo grazie all’intervento di due vicini di casa che, richiamati dalle urla della sorella, si precipitarono dentro la villetta e riuscirono a togliere la bambina dalle fauci dei cani. Lottarono con gli animali tirandogli dietro perfino un televisore.

La bambina finì in ospedale, al Meyer, dove fu sottoposta a diversi interventi chirurgici per la ricostruzione del cuoio capelluto. La mamma delle ragazzine e il compagno furono subito indagati per abbandono di persone incapaci (nel senso di minorenni), esposte a una situazione di pericolo, rappresentata in questo caso dai cani. I pubblici ministeri Sangermano e Cosci, durante le indagini, hanno disposto una perizia sui rottweiler. A eseguirla un veterinario che ne ha attestato la pericolosità, soprattutto per le condizioni in cui erano tenuti, ossia in uno spazio troppo ristretto rispetto alla loro stazza. I cani erano due maschi e una femmina: un trio capace di creare l’effetto «branco». Inoltre la pericolosità dei cani era dimostrata dal fatto che un mese prima dell’aggressione alla ragazzina avevano morso a un labbro il padrone procurandogli una ferita profonda.

La madrer e il compagno furono sentiti in Procura e spiegarono che i rottweiler non si erano mai rivoltati contro le due ragazzine tanto che altre volte le avevano lasciate sole con loro. Fatto sta che quel giorno se non fosse stato per i due vicini di casa, la giovane avrebbe potuto riportare ferite ben più gravi. Le indagini sono chiuse e i due sono indagati per abbandono di minore nei confronti di entrambe le ragazzine e per lesioni solo nei confronti delle tredicenne. I cani sono ancora sotto sequestro, chiusi in un canile.