Profughi, 600 firme per dire ‘no’. ‘La città non può fare altri sforzi’

Biffoni al prefetto di Firenze: "Va rispettata la ripartizione"

Nei prossimi giorni sono attesi in città altri richiedenti asilo, i numeri sono in continua evoluzione

Nei prossimi giorni sono attesi in città altri richiedenti asilo, i numeri sono in continua evoluzione

Prato, 26 ottobre 2016 - Seicento firme per dire «basta» all’arrivo in città di altri profughi: «Prato non può sopportare nuovi arrivi». Il messaggio arriva dalla Lega Nord che nella mattinata di ieri ha consegnato all’ufficio del protocollo del Comune 600 firme raccolte per chiedere all’amministrazione di mettere un freno all’arrivo di ulteriori richiedenti asilo. Una campagna avviata in estate e che la Lega Nord si augura possa tradursi a breve nella convocazione di una commissione consiliare in grado di dare una risposta precisa sul tema.

«Gli sbarchi stanno continuando e la prefettura sta preparando un nuovo piano di accoglienza», dice la segretaria provinciale Patrizia Ovattoni. «Il sindaco Biffoni deve imporsi come hanno fatto altri sindaci e far capire bene anche al Governo che Prato, per numeri e disponibilità, ha già dato il massimo. C’è il rischio di incrinare il già delicato equilibrio sociale e economico che a stento regna in città e che quasi quotidianamente è messo a repentaglio da episodi di violenza e delinquenza. Alle cooperative – conclude – chiediamo di vigilare e selezionare meglio le persone meritevoli, i richiedenti asilo che commettono azioni illegali sono troppi».

Intanto ieri il sindaco Matteo Biffoni, proprio in merito all’arrivo dei migranti, ha scritto al prefetto di Firenze Alessio Giuffrida chiedendo il rispetto delle quote assegnate: «La Toscana è sempre stata collaborativa, ma la situazione, dopo l’arrivo degli ultimi 600 profughi, è ormai oltre i limiti di saturazione. La Regione ha il 12% di richiedenti asilo in più rispetto alle quote assegnate, altre Regioni sono sotto soglia. Sono a chiederle di intervenire – ha scritto – col Ministero dell’Interno perché blocchi nuovi arrivi riequilibrando le presenze e considerando il criterio di ripartizione dei migranti non solo in base alla popolazione, ma anche rispetto alla presenza di centri Sprar e Msna come recentemente concertato tra Anci e Ministero dell’Interno e certificato anche dall’ultima circolare sulla ripartizione a firma del ministro Alfano dello scorso 12 ottobre».