Spariscono 800 pezze dal lanificio: nei guai la titolare di un centro rammendo

La donna è accusata di appropriazione indebita. I fatti risalgono al 2009: ad essere danneggiata è l'azienda Bellucci che, in sede civile, ha già ottenuto il risarcimento

Un lanificio (foto d'archivio)

Un lanificio (foto d'archivio)

Prato, 19 ottobre 2016 - Sarebbero ottocento le pezze date a lavorare ad un centro rammendo del posto dal lanificio Bellucci e mai rientrate nelle mani dei legittimi proprietari. I fatti risalgono al 2009 e dopo il risarcimento ottenuto in sede civile, oggi, mercoledì 19 ottobre 2016, si è tenuta un'altra udienza del processo penale davanti all’organo collegiale presieduto dal giudice Silvio De Luca. La titolare del centro rammendo è stata portata sul banco degli imputati con l’accusa di appropriazione indebita..

Secondo il lanificio difeso dall’avvocato Michele Nigro, la donna si sarebbe appropriata delle pezze per un valore totale di circa 200mila euro. Il processo è stato aggiornato ad una prossima udienza.