Per la Pam è un conto alla rovescia. Il sindacato lancia un appello a Balli

Tra 10 giorni chiusura in via Targetti, futuro nero per 38 dipendenti

La Pam di via Targetti sta per chiudere i battenti

La Pam di via Targetti sta per chiudere i battenti

Prato, 25 agosto 2016 - Martedì prossimo un nuovo incontro in Provincia, dopo l’ultimo del 4 agosto, potrebbe chiarire quale sarà il futuro dei lavoratori della Pam di via Targetti, ormai destinata alla chiusura che avverrà il 3 settembre. La decisione, arrivata in seguito alla sentenza del giudice che ha disposto l’abbandono dei locali da parte del supermercato entro il 30 settembre, ha messo a rischio il futuro della maggior parte dei 38 dipendenti. Per 22 di essi – se non arriverà la convocazione da parte del ministero per un’eventuale cassa integrazione – è prevista la ricollocazione tra i negozi di Prato e Poggio a Caiano (con contratti di solidarietà).

Altri sei torneranno ai Gigli, mentre per dieci di loro si apriranno le procedure di mobilità che porteranno alla pensione. Insomma, confermata la data di chiusura del supermercato, anche se Alberto Santini della Filcams Cgil confessa di sperare in una soluzione diversa fino all’ultimo. «Sappiamo che quella zona (si tratta dell’area di proprietà della famiglia Balli, ndr) verrà interamente riqualificata – spiega – e allora mi chiedo perché la proprietà non possa lasciare la possibilità alla Pam di rimanere nell’edificio fino a che non inizieranno i lavori per il subentro del prossimo supermercato, dato che potrebbero passare altri 5-6 mesi prima dell’avvio degli interventi. Noi valuteremo tutte le strade possibili prima di procedere alla chiusura del rapporto di lavoro con i licenziamenti. Sappiamo che la situazione è delicata e che anche da parte dell’amministrazione comunale c’è stato un impegno nel ricollocare i dipendenti che resteranno senza lavoro, seppur dopo un anno e mezzo».

Per gli interventi urbanistici in quella zona c’è da aspettare l’approvazione del piano da parte della Regione e, secondo i sindacati, questa porzione di tempo potrebbe essere utilizzata per consentire a Pam di rimanere nell’immobile e studiare una forma più agevole di ricollocazione dei dipendenti. «Tengo le porte aperte e credo in uno spiraglio – conclude Santini – so che è difficile ma mi piacerebbe che Balli facesse un passo simile».