Palla grossa
Prato, 26 marzo 2017 - Il Comune continua a rimandare la decisione, Fonderia Cultart dimostra poco interesse e Confcommercio, in particolare Daniele Spada, ha sempre rifiutato ogni proposta di mediazione e ogni nostro tentativo di sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione condivisa. Se si vuol far morire la Palla Grossa, almeno lo si dica chiaramente una volta per tutte». C’è delusione e amarezza nelle parole di Gabriele Villoresi, presidente del comitato Palla Grossa, che da mesi ormai sta facendo i salti mortali per cercare di far rimanere l’arena in centro storico e al tempo stesso trovare una modalità che disturbi il meno possibile i commercianti.
«Siamo stati accusati per aver fatto un educato sondaggio fra i negozianti di piazza Mercatale – insiste Villoresi, che ha più di un sassolino da togliersi dalle scarpe –. Il 60% di quelli che abbiamo sentito non è contrario, il 20% preferirebbe essere coinvolto e cambiare le modalità usate nell’organizzazione delle scorse edizioni e solo un altro 20% proprio non vuol sentirne parlare. Perchè Confcommercio e Spada rifiutano di parlare con noi e bocciano a prescindere qualsiasi proposta?». Domande che cadono nel vuoto. I calcianti, in effetti, hanno proposto di ridurre le dimensioni dell’arena, in modo da lasciare una parte del parcheggio utilizzabile e da ridurre a 17 giorni il tempo complessivo di permanenza in piazza Mercatale della struttura. Una proposta che aveva fatto anche pensare di spostare la Palla Grossa in piazza delle Carceri (ipotesi naufragata per mancanza di spazio e per il parere non favorevole della curia). Addirittura avevano avanzato l’idea di finanziare in parte un servizio navetta o l’apertura del parcheggio del Serraglio.
L’attacco, però, non è solo a Confcommercio: «Il tempo passa e il Comune continua a rimandare la decisione. Fonderia, da bando, avrebbe dovuto comunicare a gennaio le sue intenzioni sulla Palla Grossa, invece non lo ha fatto e non ha mai avuto interesse a pubblicizzare l’evento – conclude Villoresi –. E’ chiaro che l’arena andrebbe sfruttata tutti i giorni e non solo per le sfide, altrimenti sarà un peso in qualsiasi piazza. E comunque sono convinto che riunendo tutte le parti ad un tavolo la soluzione potrebbe essere trovata».