Caporalato, undici arresti, "Sfruttavano lavoratori extracomunitari" / VIDEO

L'operazione "Numbar Dar" parte da Prato ma interessa anche Firenze e l'Umbria

Una volante della polizia

Una volante della polizia

Firenze, 13 ottobre 2016 - Maxi operazione contro il caporalato in Toscana e Umbria. Nel mirino ci sarebbero un gruppo di italiani e pakistani che avrebbe sfruttato lavoratori provenienti in buona parte dall'Africa. Lavoro in nero, emissione di fatture false, interramento di rifiuti speciali: questo sarebbe avvenuto nelle province di Prato, Firenze e Perugia. Sono 11 le misure cautelari, di cui 5 agli arresti domiciliari, vari sequestri preventivi di quote societarie e 13 perquisizioni nei confronti di cittadini italiani e pakistani accusati di "intermediazione illecita nel reclutamento di cittadini extracomunitari". Tra le accuse, anche quella di ostacolo alle indagini di polizia giudiziaria e truffa aggravata per avere finanziamenti pubblici. Le indagini dell'operazione "Numbar Dar" sono state condotte dalla Digos della questura di Prato con la collaborazione della Sezione Polizia Stradale, della Guardia di Finanza di Prato e del corpo forestale dello stato di Firenze.

ROSSI: "UN FATTO CHE DEVE FAR RIFLETTERE" - «L'operazione condotta oggi contro il caporalato deve farci riflettere e spingerci a fare tutto il possibile per contrastare lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo ovunque si annidi». Questo il primo commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a proposito della vasta operazione condotta questa mattina nelle province di Prato, Firenze, Modena e Perugia e coordinata dalla procura di Prato. «Dobbiamo proseguire senza sosta nella lotta al caporalato, al lavoro nero e allo sfruttamento dei lavoratori migranti», spiega il governatore secondo il quale «in Toscana non devono esistere zone 'grigiè: l'imperativo è garantire ovunque i diritti dei lavoratori». «Alla procura di Prato e alle forze di polizia - conclude il presidente della Regione Toscana - va il mio ringraziamento per quello che stanno facendo».