Ragazzo morto a Bilancino, giallo su una ferita

Il ragazzo sarebbe annegato, resta ancora incerta la data dei funerali

Mirko Reali

Mirko Reali

Prato 6 agosto 2015 - Di sicuro c’è solo che è morto. Per annegamento. Tutto il resto è un rosario di domande ancora senza risposta. Come mai Mirko Reali ha perso conoscenza? E’ davvero svenuto dopo essersi tuffato da una piramide gonfiabile dello stabilimento Baya sul lago di Bilancino? Ha urtato contro qualcosa o qualcuno durante il tuffo? E’ davvero possibile che nessuno si sia accorto di lui, in primis che si trovava vicino a quella struttura, mentre moriva silenziosamente a 19 anni nelle acque torbide di Bilancino? L’autopsia svolta ieri all’istituto di medicina legale di Careggi dal dottoressa Martina Focardi, su richiesta del sostituto procuratore Luca Turco, lascia ancora molti punti in sospeso. Ma offre anche qualche squarcio di luce: è certo che la morte è stata per annegamento. Mirko ha dunque perso conoscenza mentre era sott’acqua. Dall’esame autoptico è stata confermata la presenza di una lesione sul mento del pratese diciannovenne, che potrebbe essere compatibile con la possibile perdita di coscienza fatale. Ma, soprattutto, compatibile con quanto emerso nel corso delle indagini: ossia il racconto di uno dei suoi amici che ha detto di essersi tuffato prima di Mirko dalla piramide gonfiabile, di aver sentito immediatamente dopo un colpo sulla spalla e di essersi subito voltato senza però capire il motivo della botta. Ipotesi, certo. 

Che probabilmente  saranno passate al vaglio di un sopralluogo degli inquirenti sul posto, una sorta di simulazione di quanto accaduto per capire se la ferita ritrovata sul mento di Mirko Reali – che non è detto però che possa essere anche antecedente al fatto – abbia davvero prodotto la perdita di coscienza. Tutt’altro che escluso, dato che proprio il mento è una delle zone più a rischio – ad esempio – per i pugili durante un incontro.  Le zone laterali della mascella sono infatti attraversate dal nervo trigemino e, colpendo con sufficiente forza, s’innesca un impulso nervoso molto intenso che il cervello non riesce a sopportare e lo fa mettere in stand by per una decina di secondi. Quei dieci secondi sott’acqua possono essere stati fatali a Mirko? Possibile. Ma per avere risposte definitive occorrono ulteriori accertamenti, istologici e meccanici. 

«Ci affidiamo con particolare fiducia alla magistratura», ha commentato ieri l’avvocato Mario Taddeucci Sassolini, il legale nominato dalla famiglia del ragazzo scomparso. Al momento si può solo aspettare le relazioni del medico legale e dei vigili del fuoco sul ritrovamento del cadavere, in attesa di un incontro in procura che possa fare un po’ di luce e dare qualche risposta sensata ai familiari di Mirko. Il pm Turco ha intanto iscritto nel registro degli indagati il gestore e i due bagnini dello stabilimento Baya a Bilancino, tutti assistiti dall’avvocato Massimo Gori. Non è ancora stata definita la data del funerale del giovane. Oggi, con ogni probabilà, verrà reso noto il giorno esatto dell’ultimo saluto a Mirko.