Caso di morbillo in ospedale, scatta la vaccinazione

Prato, 26 giugno 2017 - Una ragazza del 1995, proveniente da Campi Bisenzio, ha fatto accesso al pronto soccorso del «Santo Stefano» per un malessere che è poi stato diagnosticato come un caso di morbillo. L’episodio è avvenuto il 21 giugno, ma in queste situazioni è obbligo che si metta in moto la macchina del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana Centro. Così, nei giorni scorsi, tutti i pazienti che erano presenti - più o meno una trentina - nella fascia oraria in cui è stata visitata la ventiduenne, sono stati individuati e contattati dai tecnici del Dipartimento di prevenzione e igiene per offrire loro la vaccinazione contro il morbillo.

Una prassi da seguire in modo rigoroso vista la recrudescenza di una malattia infettiva che pareva ormai debellata. «Tutte le persone che erano in pronto soccorso nelle ore in cui è stata ricoverata anche la giovane - fanno sapere dall’azienda sanitaria - sono state contattate dal Dipartimento competente per chiedere loro se già in passato erano state colpite da morbillo oppure sono state vaccinate. Coloro che hanno dichiarato di non avere avuto il morbillo oppure di non essere vaccinate, sono stati invitati a sottoporarsi alla vaccinazione, unica forma di prevenzione contro questo tipo di malattia». Alcuni cittadini si sono già presentati all’Asl per sottoporsi alla vaccinazione, altre sono attesi con l’inizio di questa settimana. L’Asl Toscana Centro rassicura: «A Prato non esiste un focolaio di morbillo». La vaccinazione rappresenta l’unica arma di prevenzione per proteggersi da questa malattia infettiva di origine virale: per essere protetti occorrono due dosi di vaccino. Nei soli primi quattro mesi del 2017, in Toscana, si è registrato un aumento delle persone che si ammalano di morbillo, arrivando a contarne 249.