La ‘mala’ nigeriana punta su Prato. Droga, intercettato un maxi-carico

Eroina e cocaina destinate ai pusher del centro: sequestro a Malpensa

Controlli antidroga all'aeroporto

Controlli antidroga all'aeroporto

Prato, 4 marzo 2017 - Il carico parte dalla Nigeria, attraversa i cieli africani e poi fa scalo all’aeroporto di Malpensa. Da lì la droga viene trasferita a Torino, in attesa di essere smistata su piazza nelle varie città d’Italia. Tra queste, ovviamente, c’è anche Prato, dove il fenomeno dello spaccio è diventato una piaga sempre più difficile da debellare, nonostante i frequenti controlli. Solo una parte degli ovuli che girano tra le mani dei pusher attivi intorno alla stazione del Serraglio proviene da fornitori locali, il resto arriva da lontano e fa parte di un traffico ben più ampio che parte dalla Nigeria, coinvolge Milano e Torino e in ultima battuta fa tappa anche a Prato. Esiste un vera e propria tratta internazionale di ovuli e ieri, a Malpensa, la Guardia di Finanza è riuscita a smascherarla, al termine di una maxi operazione che ha portato al sequestro complessivo di cinque chilogrammi di droga e all’arresto di otto corrieri ovulatori. Facevano parte di una banda internazionale di spacciatori nigeriani con base a Torino e sono stati beccati mentre trasportavano 207 ovuli contenenti eroina e cocaina. Gran parte del carico era destinato alla piazza di Prato. Altre spedizioni erano previste per Roma e Vicenza.

La maxi operazione è partita dallo scalo varesino, con il fermo di una donna nigeriana che aveva ingerito 90 ovuli d’eroina per un peso complessivo di oltre un chilo. L’indagine è proseguita per mesi, i finanzieri hanno tenuto d’occhio le tratte calde dello spaccio rintracciando le telefonate dei narcotrafficanti. Nonostante le difficoltà dovute alla comprensione dei vari dialetti nigeriani (circa 250 idiomi diversi) i militari sono riusciti a ricostruire una mappa di tutte le spedizioni in giro per l’Italia. Dopo aver compreso il modus operandi della banda, la Guardia di Finanza ha rintracciato un altro corriere, stavolta proveniente dall’Uganda, che aveva ingerito un grande quantitativo di droga per trasportarla in Italia.

Oltre alla pianificazione di una spedizione postale d’eroina indirizzata in Olanda si è scoperto che la banda organizzava altre mega importazioni destinate a Prato. A quel punto sono stati messi in allerta i finanzieri del comando provinciale di Prato che sono riusciti ad arrestare in flagranza tre corrieri ovulatori. Il loro compito era chiaro: dare i rifornimenti ai pusher nordafricani attivi nel famoso triangolo dello spaccio tra via Cironi, Magnolfi e Serraglio. Già, perché non bastavano gli spacciatori, i tossicodipendenti, i pendolari della droga, le overdose e i grossisti locali. Ora Prato è anche meta del narcotraffico internazionale.