Il futuro del Pecci. Il dopo Cavallucci riparte da 9 nomi

Candidature a picco rispetto al 2014. Nuovo direttore: nessun pratese in corsa. E l’opposizione attacca

Fabio Cavallucci resterà in carica per tutto il 2017. Scelto nel 2014, sta preparandosi al passo d’addio. Chi gli succederà? Foto Attalmi

Fabio Cavallucci resterà in carica per tutto il 2017. Scelto nel 2014, sta preparandosi al passo d’addio. Chi gli succederà? Foto Attalmi

Prato, 18 ottobre 2017 - Sono nove gli aspiranti direttori del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Cinque italiani e quattro stranieri. Nessun pratese. Tra loro un volto conosciuto del Pecci, Camilla Mozzato, coordinatrice delle mostre. Se per la scelta del primo direttore del nuovo Pecci erano pervenute un’ottantina di candidature, questa volta i numeri sono decisamente più bassi. Colpa delle ristrettezze della call, che chiedeva competenze e progetti più specifici rispetto allo scorso bando: sono cambiati i requisiti di partecipazione, ma soprattutto è cambiata la gestione, la Fondazione infatti ancora non esisteva. Colpa anche di un minore appeal del Pecci? Soltanto in nove, adesso, hanno risposto alla call internazionale indetta dalla Fondazione per le arti contemporanee in Toscana.

Questi i nomi: Alfredo Cramerotti, Corinne Diserens, Angel Moya Garcia, Camilla Mozzato, Marie Muracciole, Arabella Natalini, Cristiana Perrella, Stefano Raimondi e Marco Trevisan. Uno di loro dal 1 gennaio 2018 - per tre anni, rinnovabili - sarà il nuovo direttore del Pecci. Intanto oggi si riunirà il cda della Fondazione, al quale prenderà parte anche il collegio dei fondatori e la vice presidente della Regione Monica Barni. Consiglio che procederà alla nomina di una commissione di esperti (composta da un rappresentante indicato dal Comune, uno dalla Regione e uno dalla Fondazione), incaricata di esaminare le candidature pervenute ed effettuare una prima scrematura. I selezionati saranno chiamati a colloquio dalla Fondazione, che poi sceglierà il vincitore.

Una selezione che dovrà essere fatta in tempi brevi, dal momento che il nuovo direttore entrerà in carica dal primo giorno del nuovo anno. E intanto volano aspre polemiche sull’attuale gestione del museo. In alcune interviste il direttore uscente Cavallucci aveva parlato di «amministratori incompetenti», lamentando una scarsa organizzazione. Dal canto suo la presidente della Fondazione Irene Sanesi si dice dispiaciuta per la polemica: «Un comportamento inappropriato per chi ha posizioni di questo rilievo». Sulla questione si è smosso il mondo della politica.«Cavallucci è l’unico direttore che con una sola mostra ha portato al Pecci oltre 65mila visitatori - scrive Scelta Civica - Una cifra astronomica se si pensa che prima di lui i visitatori del Pecci si contavano nell’ordine di qualche centinaio nell’arco di un anno». E Rita Pieri, capogruppo di Forza Italia, spiega: «Nessuno è senza colpe. Tutti devono responsabilizzarsi, amministratori e Fondazione. Quello che continua a mancare è un dialogo fra chi gestisce e chi programma, il tutto a discapito di un museo che dovrebbe essere un fiore all’occhiello per la nostra città».