Cinesi nel mirino della gang marocchina, sette arresti

Sgominata la banda dedita ai furti contro la comunità orientale

Polizia in servizio

Polizia in servizio

Prato, 21 febbraio 2017 - Comunità cinese nel mirino di una banda di marocchini  dediti ai furti: la polizia l'ha sgominata arrestando anche il settimo latitante rimasto.

Un'indagine importante, nata addirittura sulla scorta dell'indagine del 2012 sulla Banda del Soccorso, quando fu arrestata una banda di albanesi che aveva preso di mira le sale giochi cinesi. Un lavoro delicato portato avanti dalla squadra investigativa della Questura, grazie all'impegno che ha coinvolto anche squadra mobile e volanti.

I sette marocchini, tutti domiciliati in provincia di Prato, hanno dai dai 36 ai 23 anni.

Ad eccezione di due che già si trovavano in carcere, gli altri erano tutti senza fissa dimora. Cinque di essi sono stati catturati dalla squadra mobile, due dalle Volanti.

A far scattare l'operazione è stato il comportamento sospetto del più anziano del gruppo, il 36enne, notato dalla polizia mentre usciva da un compro oro. Alla vista degli agenti è scappato. Un controllo dei registri ha permesso di accertare che in pochi mesi  aveva venduto 7mila euro di oggetti di valore, mentre altri componenti del gruppo avevano registrato vendite per diverse migliaia di euro. Grazie alla collaborazione con le vittime cinesi, che hanno superato l'omertà che spesso impedisce loro di denunciare, è stato possibile ricostruire un quadro esatto della situazione. Così il pm Egidio Celano ha chiesto e ottenuto dal gip Costanza Comunale le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Soddisfazione è stata espressa dal questore Paolo Rossi.

IL COMMENTO DEL SINDACO - "Quella portata a termine la notte scorsa è un’operazione di indagine di grande importanza, che dà risposte chiare su uno dei nodi delicati della sicurezza, e per questo voglio esprimere le mie congratulazioni alla Questura e alla Procura di Prato”. Il sindaco Matteo Biffoni si è complimentato con queste parole per l’operazione della polizia. "Questa operazione”, ha aggiunto il sindaco, “è la dimostrazione che la fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine è la strada giusta per contrastare i fenomeni di criminalità e che le ronde e la giustizia fai da te non sono necessarie e, anzi, sono dannose, perché generano tensioni sociali. A questo proposito voglio ringraziare anche i cittadini della comunità cinese che si sono rivolti alle forze dell’ordine per denunciare le aggressioni e i furti subiti. È la strada giusta sulla via del rispetto delle regole, che è l’unica percorribile, come ho detto più volte, per giungere a una vera integrazione”.