Forno crematorio, ecco il progetto. Al Macrolotto 2 lontano dalle case

Pratoinvest assicura 3 milioni di euro. Manca solo l’ok del Comune

Franco Lotti, a sinistra, presidente della Società per la cremazione con Giulio Lombardo, presidente di Pratoinvest, mostrano il progetto

Franco Lotti, a sinistra, presidente della Società per la cremazione con Giulio Lombardo, presidente di Pratoinvest, mostrano il progetto

Prato, 16 settembre 2017 - Si riaccendono i riflettori sul tempio crematorio. Il progetto c’è, la disponibilità finanziaria anche, manca solo l’ok dell’amministrazione. Un tema che scalda gli animi, una questione etica e morale: da anni in tanti continuano a battersi per poter realizzare un forno crematorio in città, sono stati presentati numerosi progetti, ma tutto si è sempre concluso con un nulla di fatto. I numeri però parlano chiaro: sono circa 2500 i decessi complessivi l’anno, nel 43% dei casi (1075) le famiglie pratesi optano per la cremazione dei propri cari invece che per l’inumazione.

La domanda di cremazione che arriva dalla nostra provincia è quindi significativa, ma non riceve ancora oggi una risposta sul territorio. Le associazioni sono costrette a rivolgersi a Firenze, Livorno o Pistoia. Una situazione che comporta tempi lunghi e costi più alti, ma soprattutto un maggior disagio per i familiari e gli amici che sono costretti ad aspettare giorni e giorni prima di poter dare l’ultimo saluto ai propri cari scomparsi. Adesso potrebbe arrivare la svolta, o almeno si spera: la società Pratoinvest ha infatti presentato un nuovo progetto, a costo zero per l’amministrazione. «Una realtà come Prato non può non avere un forno crematorio - ha spiegato Giulio Lombardo, presidente di Pratoinvest -. Adesso c’è un progetto concreto, condiviso con le associazioni, le risorse ci sono, contiamo entro la fine dell’anno di avere una risposta da parte del Comune«. L’investimento assicurato da Pratoinvest è di 3milioni di euro, 650mila dei quali sono destinati all’impianto di cremazione. La struttura potrebbe essere localizzata a Santa Maria a Colonica, nel Macrolotto 2, in una zona vicina alle aziende e lontana da possibili turbative dell’abitato.

«C’è un terreno che potrebbe essere adatto - ha proseguito Lombardo - ma se l’amministrazione vuole siamo disponibili a valutare aree diverse«. Il terreno ha una superficie di circa 10mila mq, il progetto prevede la costruzione di una sala del commiato, un locale con i forni per la cremazione e delle sale d’attesa. Oltre a questi ci saranno uffici, spogliatoi, una sala regia, un deposito per le urne e uno per i resti mortali. L’area sarà poi circondata da un giardino e da parcheggi. «Siamo nati 30 anni fa, abbiamo visto passare davanti ai nostri occhi numerosi progetti, tutti archiviati – ha aggiunto Franco Lotti, presidente della Società per la Cremazione di Prato –. Questa è un’occasione importante, l’auspicio è che l’amministrazione la prenda veramente in considerazione. Oggi per essere cremati i pratesi devono andare fuori provincia, talvolta occorrono anche 10 giorni per trovare un forno in grado di accettare la salma. I parenti sono quindi costretti a rimandare la fine del loro percorso doloroso. Questo non è accettabile in una società civile come la nostra».

Arianna Di Rubba