Gli edili lanciano l’allarme sui cinesi, «Irregolarità e concorrenza sleale»

Gli operatori chiedono maggiori controlli: «Il settore è già in crisi»

Muratori cinesi in nero e lavori abusivi nei capannoni: gli imprenditori edili lanciano l’allarme e chiedono più rigore

Muratori cinesi in nero e lavori abusivi nei capannoni: gli imprenditori edili lanciano l’allarme e chiedono più rigore

Prato, 23 luglio 2017 - «Le imprese edili cinesi irregolari non sono una sorpresa ma una preoccupante conferma, che richiede interventi incisivi. Chiediamo maggiore attenzione al nostro settore, esposto da troppo tempo a questi fenomeni».

C’è preoccupazione e rabbia nelle imprese edili pratesi che assistono a situazioni come quella che, qualche giorno fa, ha portato alla chiusura di un’impresa edile con titolare cinese costituita pressoché interamente da lavoratori irregolari, addirittura in qualche caso clandestini. Gli operatori del settore stigmatizzano la situazione di illegalità che si è creata.

«Non è una novità che esistano a Prato imprese di questo genere – commenta il vicepresidente di Ance Toscana Nord, Alessandro Cafissi –. Noi denunciamo da anni questa situazione ed evidenziamo la concorrenza sleale che le imprese irregolari rappresentano per chi opera nel rispetto delle normative. E’ verosimile, inoltre, che aziende irregolari – insiste Cafissi – vengano impiegate anche per lavori a loro volta irregolari, come i loculi-dormitorio: lavori che un’impresa ‘normale’ non effettuerebbe mai. Esiste a Prato un corto circuito dell’irregolarità che travalica i singoli settori e li salda gli uni agli altri».

E ancora: «Le imprese edili cinesi sembrano avere, in buona parte, le stesse caratteristiche di irregolarità di quelle di altri settori – aggiunge Stefano Crestini, presidente degli edili di Confartigianato –. Appare anche strano che un qualunque committente o un tecnico che presenta una pratica possano affidarsi a ditte destrutturate o addirittura inesistenti. Le nostre imprese si sentono minacciate dalla concorrenza sleale che subiscono. E’ un momento ancora difficile e molto delicato per il nostro settore, che stenta a riprendersi e soffre anche per questa situazione».

La conclusione è di Daria Orlandi, presidente della Cassa Edile pratese: «Un plauso a chi effettua controlli che evidenziano e vanno a sanare, almeno limitatamente e temporaneamente, situazioni inaccettabili – precisa – . Vogliamo rafforzare i rapporti con gli enti di controllo per far circolare informazioni sull’apertura dei cantieri e sulle imprese impegnate in tempo reale ed evidenziare le criticità su cui calibrrare i controlli. Resta prioritaria anche la responsabilizzazione dei committenti, sia pubblici che privati. Rischiamo che un settore attualmente fragile come l’edilizia divenga un terreno di espansione per imprese irregolari a loro volta collegate a sacche di illegalità presenti in altri comparti».