Diciotto condanne, ma gira libero. Scoperte le bugie del super ladro

Deve scontare 13 anni di carcere: trovato e portato in prigione

E’ stata una volante della Polizia a intercettare l’uomo

E’ stata una volante della Polizia a intercettare l’uomo

Prato, 26 agosto 2016 - Le scorribande del ladro seriale con tredici anni, sei mesi e dodici giorni di prigione da scontare sono state bloccate dai poliziotti pratesi. Un record di anni di reclusione che l’uomo - un algerino di 35 anni - ha totalizzato collezionando diciotto sentenze di condanne emesse dai tribunali di mezza Italia. Il reato che gli è stato contestato e per il quale è stato processato è sempre stato il furto. Uno specialista. Colpi che l’algerino, essendo senza fissa dimora, ha messo a segno in varie città d’Italia. Senza mai fare distinzione.

Ma l'altra mattina la strada del ladro seriale si è incrociata con quella degli agenti di una Volante. Così è stato visto dai poliziotti mentre si aggirava in via Convenevole con un atteggiamento alquanto sospetto. Gli agenti lo hanno fermato per un normale controllo. Una verifica che per lui è partita subito male, perché alla richiesta di esibire i documenti di identità, il 35enne ha dovuto ammettere di non averli con sé. Per sviare i poliziotti si è spacciato per un cittadino marocchino, dichiarando di avere 41 anni e di chiamarsi Adil. Una recita che non ha convinto i poliziotti, che hanno voluto vederci più chiaro e fare approfondimenti sull’identità dello straniero. Perciò l’uomo è stato caricato sulla macchina della polizia e accompagnato in questura per eseguire accertamenti più approfonditi: un controllo eseguito dalla polizia scientifica che è risultato provvidenziale. E che ha rivelato tutta un’altra storia rispetto a quella raccontata dall’uomo. Infatti, la polizia ha scoperto che lui, Mohamed Kaled, è un clandestino e senza fissa dimora, con un curriculum di tutto rispetto per reati contro il patrimonio, pluripregiudicato specializzato in furti oltre che latitante.

Su Kaled pendono, oltre i tredici anni e mezzo di carcere ancora tutti da scontare, anche una multa di oltre 26mila euro, l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e l’espulsione dal territorio nazionale. Il provvedimento di esecuzione dell’arresto risale a giugno del 2015 ed è stato emesso dalla Procura di Pistoia. Le diciotto condanne riguardano reati contro il patrimonio commessi un tutta Italia, da nord a sud. L’algerino latitante, una volta arrestato, è stato tradotto al carcere della Dogaia ed ha allungato la sua collezione di reati. Infatti è stato denunciato per le false dichiarazioni rese ai poliziotti al momento del controllo.