Borchi incastrato dai messaggi alla tredicenne e da un testimone

Il figlio dell'ex vicesindaco è agli arresti domiciliari da giovedì scorso. Un amico avrebbe assistito agli approcci durante un viaggio. Sequestrati pc e telefono

I carabinieri indagano sui raid effettuati da tre persone immortalate dalle telecamere

I carabinieri indagano sui raid effettuati da tre persone immortalate dalle telecamere

Prato, 8 gennaio 2017 - Sarebbero stati gli sms che Gabriele Borchi (38 anni) ha mandato alla ragazzina a incastralo. Messaggi espliciti letti anche da alcuni amici del figlio dell’ex sindaco di Prato che la giovane ha fornito agli investigatori. Tra le carte delle indagini ci sono gli sms che Borchi ha inviato alla giovane e la testimonianza di un amico che avrebbe assistito ai presunti approcci e palpeggiamenti del trentottenne nei confronti della ragazzina, avvenuti durante un viaggio nell’agosto del 2015. Approcci respinti dalla giovane.  Borchi si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Tavola da giovedì con l’accusa di violenza su minore per una relazione (consensuale) avuta con una ragazzina di Vaiano – che ancora non aveva compiuto 14 anni – tra la primavera del 2014 e il gennaio del 2015. Relazione interrotta dalla stessa giovane e che è costata cara a Borchi. Per la legge, infatti, sono vietati i rapporti sessuali con minori sotto i 14 anni, considerati non capaci di intendere e volere. Le indagini, dirette dai carabinieri della stazione di Vaiano e coordinate dal sostituto procuratore Antonio Sangermano, sono scattate dopo la denuncia della madre della ragazzina. Gli investigatori hanno sequestrato molto materiale all’interno della casa dell’indagato, il computer e il cellulare. Tutto materiale che sarà ispezionato dai carabinieri. Intanto ieri il difensore, Massimiliano Tesi, ha avanzato richiesta di cambio di domicilio per gli arresti in modo che Gabriele Borchi possa andare nella casa dei genitori. Un’istanza che avrebbe già ottenuto il parere favorevole dei magistrati. In settimana si svolgerà l’interrogatorio di garanzia, ma la data non è ancora stata fissata.  Laura Natoli