Coppia di pratesi in Burkina Faso: "Stiamo bene"

Maria Teresa Gualandi e il marito Enrico Spinelli si trovano a Ouagadaougou per una missione del movimento Shalom. "Ci hanno detto di stare chiusi nel centro della onlus"

Maria Teresa Gualandi e Enrico Spinelli

Maria Teresa Gualandi e Enrico Spinelli

Prato, 17 gennaio 2016 - "Stiamo bene e non ci siamo accorti di nulla, però ci è stato dato l’ordine di non lasciare la missione per nessun motivo. Siamo decentrati rispetto al luogo degli attentati e le notizie ci arrivano frammentarie". Maria Teresa Gualandi, 63 anni anni, e il marito Enrico Spinelli, 65 anni, pratesi e residenti a San Giusto, si trovano in queste ore a Ouagadaougou, la capitale del Burkina Faso straziata dagli attentati terroristici che hanno causato la morte di 23 persone in uno dei più famosi hotel per occidentali della città. Maria Teresa ed Enrico sono in Burkina dal 6 dicembre insieme a una missione dell’onlus Shalom per un progetto legato a un centro di accoglienza per bambini in difficoltà nel Nord del paese. Venerdì sera, quando i quattro terroristi jihadisti hanno assaltato gli hotel «Splendid» e «Yibi» e il bar-ristorante «Le Cappuccino», si trovavano nella capitale con un gruppo di connazionali che dovevano fare rientro in Italia.

«Gli aerei non sono atterrati venerdì sera – ha detto Maria Teresa raggiunta al telefono in Burkina – e i nostri compagni di viaggio sono stati costretti a restare qui. Noi non dovevamo rientrare e vogliamo restare per portare a termine i progetti. Vediamo come evolve la situazione. Adesso siamo chiusi nel centro di Shalom, Laafi Rogo, e ci hanno detto di non uscire per nessun motivo. Non abbiamo paura, certo è che useremo tutta la prudenza necessaria vista la situazione delicata del paese in questo momento».

Maria Teresa è un’infermiera in pensione e il marito Enrico, pure lui in pensione, aveva un’officina meccanica a Prato. Da qualche anno, dopo la perdita dei figli, la coppia ha deciso di aderire al movimento Shalom fondando la sede pratese in via Ferrara al Soccorso e dedicandosi anima e corpo al volontariato in paesi in via di sviluppo come il Burkina. Ed è proprio in Burkina Faso che Maria Teresa ed Enrico si stanno occupando del centro di accoglienza per bambini abbandonati e in difficoltà nel Nord Ovest del Paese, precisamente a Nouna. E da Prato sono giunti fondi per costruire una struttura adeguata per accogliere i bambini rimasti soli. Un progetto importante che Maria Teresa ed Enrico vogliono portare a termine trovando il coraggio di restare in Burkina nonostante gli attacchi jihadisti di venerdì notte.

Non è la prima volta, infatti, che i coniugi Spinelli si trovano a dover affrontare situazioni difficili in un paese straniero. «E’ il quindicesimo viaggio che facciamo in Burkina – aggiunge Maria Teresa con voce serena nonostante il clima teso che si respira a Ouagadaougou –. Nell’ottobre del 2014 eravamo qui quando scoppiò la guerra civile. Non fu un vero e proprio colpo di Stato ma l’esercito si alleò con il popolo per cacciare il dittatore. A novembre ci sono state le elezioni e il nuovo governo si è insediato una settimana fa. Il popolo del Burkina è tranquillo e pacifico, gli attentati vengono dall’esterno. Si dice che i terroristi abbiamo soldi e interessi in Burkina, sono voci raccolte in città. Per il paese non ci voleva una situazione come questa. Qui c’è tanto bisogno di aiuto e io e mio marito vogliamo restare fin quando sarà possibile. Il centro di accoglienza per bambini ha ancora bisogno di noi e noi non abbiamo paura di restare».