Rapina, arrestati tre falsi finanzieri: "Dobbiamo perquisire per riciclaggio di denaro"

I tre uomini avevano compiuto una rapina spacciandosi appunto per falsi finanzieri

Finanza (Foto archivio)

Finanza (Foto archivio)

Prato, 9 febbraio 2018 - Rapina e usurpazione di titolo: con queste accuse tre uomini di nazionalità italiana, tutti pluripregiudicati, sono stati arrestati ieri dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Prato, in sinergia con i colleghi della Sezione di Polizia Giudiziaria della locale Procura della Repubblica.

Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Prato, dottor Sottosanti, sono state attivate da una denuncia, nel 2016, di un imprenditore pratese che aveva visto presentarsi in casa i tre uomini -  uno dei quali si era spacciato per Ufficiale del Corpo con il grado di Capitano -  qualificatisi come finanzieri esibendo false tessere di riconoscimento.

Con lo stratagemma di una falsa accusa di gravi reati connessi al riciclaggio di denaro, i falsi finanzieri hanno illecitamente costretto l'uomo a subire la perquisizione dei locali della propria abitazione inibendogli libertà di movimento e di comunicazione.

La ben organizzata dinamica del falso dispositivo operativo (uso di falsi tesserini - peraltro ben fatti -, falsi verbali con intestazioni della Guardia di Finanza e altri elementi curati nel dettaglio) ha consentito ai tre di carpire la fiducia dei presenti e, di conseguenza, di portare via indisturbati dall’appartamento tutto il denaro contante rinvenuto.

L’estraneità a fatti di presunto riciclaggio dell’imprenditore e alcune strane dinamiche nell’avvenuto, tornate alla mente dopo l’accaduto, hanno spinto l’uomo a denunciare i fatti alla Guardia di Finanza consentendo l’avvio e lo sviluppo delle indagini. L’attività investigativa delle fiamme gialle di Prato, nel prosieguo ha consentito di identificare i malviventi e, nell’ambito della circolarità informativa e del coordinamento investigativo tra le Procure e le FF.PP, si è potuto ricollegare i tre malviventi al gruppo criminale che la Questura di Pisa, nell’ambito di un contesto analogo, erano stati già indagati per aver eseguito altre rapine fingendosi “falsi finanzieri” e detenuti in carcere e/o agli arresti domiciliari in altra località.

Dunque, grazie anche al prezioso raccordo investigativo tra l’A.G. e gli investigatori alla sede di Prato e Pisa, sono emersi importanti riscontri positivi in merito alle responsabilità da attribuire ai tre uyomini coinvolti  coinvolti tanto che il GIP del Tribunale pratese ha concesso i provvedimenti restrittivi in questione.

Immediata e strutturata la reazione della Magistratura e della Guardia di Finanza pronta a perseguire e reprimere, con decisiva forza e determinazione, il fenomeno di chi, usurpando della fiducia dei cittadini e del sempre più diffuso senso di legalità e di rispetto delle Istituzioni, camuffandosi per falsi appartenenti alle forze dell’ordine, portano a segno rapine e furti non solo nei confronti di fasce deboli della popolazione.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato, nel confermare il proprio supporto alla sicurezza dei cittadini, invita a contattare immediatamente il numero di pubblica utilità “117” – attivo 24 ore su 24 – ogni qualvolta ci sia anche solo il minimo sospetto o dubbio sull’effettiva appartenenza di asseriti militari o, comunque, per qualsiasi richiesta di delucidazione o informazioni al riguardo.