Anticoncezionali per i piccioni. L’esperimento di via Pomeria

E dopo le proteste arriva la rete nell’area di sgambatura cani

Piccioni

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Prato, 24 settembre 2017 - L’enorme voliera di via Pomeria torna alla sua funzione originale. Oltre 30 anni fa quando fu montata dall’amministrazione di allora, la grande struttura in legno a ridosso delle mura antiche che si staglia lungo via Pomeria aveva uno scopo specifico: limitare la diffusione dei piccioni in città. Da anni, però, la struttura ha perso la sua funzione principale, restando solo un’enorme ricovero per i pennuti della città tanto da aver sollevato più volte le ire dei cittadini infastiditi e preoccupati dai tanti piccioni «portatori di malattie, degrado e sporco». Polemiche che si sono riaccese dopo l’inaugurazione della nuova area di sgambatura per i cani proprio a ridosso della struttura.

A spiegare la funzione ritrovata della voliera di via Pomeria è l’assessore all’ambiente Filippo Alessi: «Capiamo le preoccupazioni dei cittadini, ma lo scopo della voliera è quello di limitare il proliferare dei piccioni attraverso l’uso di specifici mangimi anticoncezionali. Siamo già intervenuti per ripulire la struttura che d’ora in poi tornerà alla sua funzione originale. Inoltre è recintata e quindi non rappresenta un pericolo per i frequentatori della nuova area di sgambatura che sarà adeguata alle esigenze dei padroni dei cani». Ecco che il Comune interviene anche sulla nuova area di sgambatura un po’ troppo ‘generosa’ nella recinzione tanto da permettere l’entrata e l’uscita dei cani senza problemi e soprattutto senza passare dal cancello.

Sì, perchè quelli di piccola taglia attraversano i pali del recinto mentre quelli più grandi riescono a saltarli. «Ci siamo ispirati a progetti di respiro europea. A Barcellona, in Germania e in Europa in generala le aree di sgambatura sono come quella che abbiamo realizzato in via Pomeria: all’estero il concetto delle aree per i cani è diverso dal nostro. Sono zone dedicate agli animali che però devono comunque stare col padrone», spiega Alessi. L’amministrazione comunque ha già individuato come intervenire a costo zero. «La soluzione più rapida è quella di installare una rete per impedire ai cani di passare attraverso la recizione».

Silvia Bini