Prato, 1 maggio - Oggi tutti i lavoratori celebrano come tradizione la loro festa. Solo una parte però (quella il cui stipendio è inferiore a 1500 euro) avrà un motivo in più per compiacersi anche per gli 80 euro in più che stanno per arrivare in busta paga.

Il bonus Irpef per lavoratori "dipendenti e assimilati" contenuto nel decreto legge emanato dal governo Renzi e firmato quattro giorni fa dal presidente Napolitano, infatti, sarà riconosciuto proprio a partire da questo mese. Almeno stando all’impegno assunto da Renzi con gli italiani.
Per ottenere gli 80 euro non sarà necessario fare alcuna domanda. A specificarlo è l’Agenzia delle Entrate nella circolare attuativa del decreto. La domanda che serpeggia fra gli italiani in questi giorni riguarda come e quando arriverà in bonus in busta paga.

A Prato come in tutta Italia è in crescita l’attesa fra lavoratori dipendenti sotto la soglia dei 1500 euro mensili e i sindacati: questi ultimi intenzionati a verificare se davvero il premier manterrà la parola data.
Per alcuni fra i lavoratori la curiosità sarà breve, questione di giorni, gli altri (che riscuoteranno a giugno) dovranno attendere ancora un mese circa.

Ma qual è il grado di attesa per i pratesi? Abbiamo sentito i sindacati, referenti diretti dei lavoratori.
"Non ho motivi per dubitare che i soldi arriveranno – spiega Stefano Bellandi segretario della Cisl di Prato – ma finché non vedo non credo. Al nostro sindacato non sono arrivate richieste particolari, stiamo aspettando, così come i dipendenti, di vedere se questo bonus ci sarà davvero".
Nessun lavoratore dipendente con i requisiti in regola pensa dunque di rimanere a bocca asciutta. Ma piuù di uno qualche domanda continua a porsela.

"E’ capitato – afferma il segretario della Uil di Prato Angelo Colombo – che qualche persona sia venuta a chiedere se rientrava nei parametri per ottenere il bonus. Lo hanno fatto esibendo ai nostri uffici le buste paga. C’è da capirli. Per chi guadagna magari 1200 euro al mese, 80 euro in più in busta vogliono dire tanto. Per questo in molti si chiedono e ci chiedono se potranno godere di questo beneficio".

"Il disincanto da parte dei cittadini ormai è tale – commenta Alessandro Fabbrizzi segretario generale della Cgil – che non si registrano né forme di encomio o plebisciti né richieste particolari ai nostri sportelli".