Prato, 24 aprile 2014 - L'immagine che parla, che induce alla riflessione, che interagisce con il contesto nel quale è stata collocata. La fotografia e l'opera d'arte che reinventano il luogo. L'arte come espressione che si coniuga a decoro e arredo urbano e alla convivenza civile. Nasce nella galleria che collega via Filzi e via Pistoiese, uno dei luoghi più frequentati del Macrolotto 0, piazza dell'Immaginario.

Non solo un nuovo toponimo, ma un modo nuovo di intendere uno spazio. L'iniziativa è promossa da Comune di Prato, Asm, Centro Pecci, Associna, associazione cinese Lishui, circolo Curiel, curata da Alba Braza e organizzata da Dryphoto.

Un progetto che si ispira alla potenza simbolica dell'arte che è in grado di parlare e intervenire, seppur indirettamente, sui problemi che, in questo caso, sono il decoro, l'arredo urbano, la convivenza civile, il rispetto per la cosa pubblica e anche per quella privata.

Piazza dell'Immaginario sarà inaugurata ufficialmente il 30 maggio, ma già oggi è possibile osservare la prima parte del lavoro. Cinque gli artisti: Gabriele Basilico, Andrea Abati, Bleda y Rosa, Pantani-Surace, REP Revolutionary Experimental Space. Le loro opere saranno collocate in via Pistoiese e in via Filzi, nell'area che appunto è collegata dalla galleria.

La prima parte dell'intervento consiste in un'anticipazione di quello che sarà: “La responsabilità dei cieli e delle altezze” di Pantani-Surace è un'opera costruita attraverso la partecipazione collettiva dei residenti e di chiunque voglia diventare protagonista. Due semplici parole “ti amo” scritte in cinese usando la tecnica della xilografia e il guizzo di chi, transitando sotto la galleria, viene invitato a fare la propria parte mettendoci i piedi, perché proprio attraverso questa parte del corpo si compongono gli ideogrammi.

Accanto a questa prima opera, ci saranno non solo le immagini e i lavori degli altri artisti (prestati per l'occasione dai musei italiani ed europei) ma anche la collocazione di un arredo urbano: panchine, tavoli con sedie e ombrelloni dove sostare per gustare una bevuta, un posto per le biciclette, la sistemazione di fioriere. Uno luogo, piazza dell'Immaginario, dove creare uno scambio naturale di esperienze.

Sono stati il sindaco Roberto Cenni, il vicesindaco Goffredo Borchi, l'assessore alla Pubblica istruzione Rita Pieri, il presidente di Asm Alessandro Canovai, il presidente di Associna Marco Wong e rappresentanti della comunità cinese, insieme a Vittoria Ciolini di Dryphoto e alla curatrice del progetto Alba Braza, a seguire l'installazione della prima opera.

“Giusto percorrere tutte le strade che vanno nella direzione della riqualificazione urbana – ha detto il sindaco Roberto Cenni – è importante il contributo delle persone che si impegnano in progetti di ampio respiro come questo e che dimostrano il grande amore per la loro città. Importante l'approccio di un cittadino comune a determinati problemi, un valore aggiunto per un amministratore. In questo caso la creatività è la chiave di volta e la speranza è che l'arte possa arrivare dove non arriva un'ordinanza e dunque spingere ad un maggior rispetto dell'ambiente nel quale si vive”. Soddisfatto anche il vicesindaco: “Il decoro urbano e la riqualificazione sono battaglie comuni – ha detto – per fare un passo avanti significativo la comunità cinese e quella italiana devono lavorare assieme”.

“Siamo felici di questo progetto pensato da donne – ha commentato il presidente di Asm Alessandro Canovai – speriamo in una via Pistoiese con più fiori e meno rifiuti”. Un modo per prendersi cura di uno spazio, nello specifico la galleria tra via Filzi e via Pistoiese, e comunicare che in questo modo si può contribuire al benessere di chi lo abita e lo frequenta, aprire nuove modalità di contatto, dar vita a reti di relazioni. Un modo, insomma, per dare respiro ad un luogo generando cura e rispetto per lo stesso e, dunque, generando azioni che contribuiscono a migliorare il decoro urbano.