Prato, 24 aprile 2014 - "Ho già pronto un pacchetto di tre mostre per Prato". Vittorio Sgarbi, caricato a mille dal nuovo contratto che sarà sottoscritto con il sindaco Roberto Cenni e che lo vedrà promotore culturale del Comune di Prato spara a raffica progetti e idee, senza farsi mancare l’occasione di ridimensionare, o meglio polverizzare, il Pecci — "è una nullità, è chiuso e di fatto non esiste" — che non l’ha chiamato nel ruolo di direttore. "Cenni si è reso conto dell’ignominia e dell’evidente disparità tra la mia persona e chi, piccolo, è stato in realtà nominato, e ha voluto rimediare. Ho sempre detto che Prato è una piazza stimolante". L’incarico partirà da maggio e si concluderà il 31 dicembre 2014: otto mesi, per i quali il critico d’arte percepirà un compenso di 35mila euro, ovvero 4.375 euro mensili. "Ho dettato le mie linee guida per gli eventi che curerò, l’organizzazione del primo partirà a brevissimo e potrebbe essere allestito già in estate, magari per il Settembre pratese. Si tratta di una mostra di arte contemporanea con un grande artista internazionale — continua Sgarbi — mentre gli altri due appuntamenti, uno incentrato sull’arte classica e l’ultimo, l’idea effettivamente mi convince per i molti tesori segreti del centro storico, dedicato alle reliquie e ai luoghi religiosi della città, si svolgeranno più avanti fino a Natale".

Una mostra di arte contemporanea senza il Pecci, dunque? "Certo, al momento il Pecci non esiste, i tempi di realizzazione saranno più lunghi di quanto programmato e sono convinto che durante il mio contratto che scade in dicembre, il centro non sarà aperto. Nel frattempo l’arte contemporanea andrà pure esposta da qualche parte". E se intanto è già in corso la nuova edizione di Prato Contemporanea con opere di Corneli, Isgrò e Kaarina Kaikkonen — "Niente in confronto a ciò che ho proposto" — Sgarbi si prepara a un nuovo sbarco in città. L’ultima sua visita risale al 12 aprile scorso quando fu inaugurato il Museo di Palazzo Pretorio e il critico visitò anche le chiese di Santa Caterina e San Domenico, il conservatorio di san Niccolò e palazzo Datini. Fu un primo sopralluogo per l’esposizione pensata per attirare il turismo religioso verso la Sacra Cintola e le reliquie di Santa Caterina. Ma nel contratto di Sgarbi sarebbe compresa una "clausola" con cui il nuovo promotore culturale si impegna a diventare testimonial di tutta la città, inclusi il Castello dell’Imperatore e il Bastione delle Forche, appena restaurato. La prossima mossa sarà la conferenza stampa d’investitura. "Sto aspettando — conclude — che mi comunichino il giorno esatto. Poi, quello che c’è da fare, sarà fatto".

Elena Duranti