Prato, 23 aprile 2014 - «Michele Sciarillo ci mancheranno i tuoi sorrisi». E' una delle mille farsi che si registrano oggi sui social network per ricordare la figura di Michele Sciarillo, per una ventina d'anni gestore del Caffe' al teatro, scomparso nel giorno di Pasqua a soli 58 anni, mentre si trovava nel suo paese natale Maschito, in Basilicata. A Maschito, Michele era rientrato da un paio d'anni, dopo avere lasciato la gestione del locale di via Verdi, di fronte al teatro Metastasio, da lui lanciato e imposto come uno dei luoghi cult della vita culturale e notturna in città.

Michele Sciarillo lo conoscevano tutti in città. Soprattutto, lui era l'amico degli artisti, di tutti gli attori e i registi che sono passati sul palco del Metastasio. Con Moni Ovadia aveva instaurato un sodalizio fondato su un grande reciproco affetto. Così anche con Morganti, con Tiezzi.

Michele era un po' un attore mancato. Istrionico e acuto, catturava la simpatia degli avvetori e dei protagonisti dello spettacolo che assieme a lui tiravano tardi la sera dopo gli spettacoli al Metastasio. Dismessi i panni di scena, usciti dal camerino, attraversavano la strada per ritorvare nel caffé al teatro un po' la propria casa.

E spesso Michele li coinvolgeva negli incontri culturali ed artistici che organizzava, facendo del locale sede di concerti, mostre fotografiche e di pittura, dibattiti.

Prato piange un pezzo della sua storia, di quella fatta da chi ha saputo unire il lavoro e la passione per l'arte, il bello, il teatro rendendo quella porzione di centrstorico un luogo che sapeva di casa. Dove Michele con il suo sorriso, le sue battute e la sua dialettica era pronto sempre ad accoglierti. Lui, stregato da Prato come tante persone del Sud che qui hanno messo radici. Diversamente da loro, Michele ha avvertito forte il richiamo della sua terra e decise due anni fa di farvi ritorno. Lasciando Prato più sola. Come più soli da oggi sono il mondo del teatro e dell'arte e tutti coloro che hanno sperato che Michele, vincendo la nostalgia per la sua terra d'origine tornasse qua, un giorno nella sua seconda patria a rianimarne la vita e le serate.

Sara Bessi