Prato, 20 aprile 2014 - SONO LE 14.20 di venerdì. In piazza Sant’Agostino, in verità una delle più ordinate del nostro centro, un giovane si avvicina alla fontanella nel punto in cui i giardini si affacciano sul lato via san Fabiano e via della Stufa. Passa qualcosa sotto il rubinetto, lo lava a più riprese. Gli avventori del ristorante vicino lo vedono, di spalle, armeggiare a più riprese, poi d’un tratto abbassarsi i pantaloni fino a metà coscia e così, mutande in bella vista continua ad operare. A prima vista - sempre dal punto di osservazione di chi gli stava alle spalle -potrebbe sembrare il compimento di atti osceni. O forse di un’abluzione più approfondita ed intima rispetto a quella effettuata pochi minuti prima.

Qualcuno dal ristorante, azionando il cellulare gira il filmino della scena. Che suscita sdegno, vista l’ora in cui accade. Il giovane si ricompone e si allontana. Pochi minuti dopo proprio lì, di fronte alla fontana, arriva un vigile urbano che si piazza in quel punto. Forse in seguito alla chiamata di qualche vicino che ha assistito alla scena. O forse per caso

CHI ABITA o lavora in zona spiega di aver visto scene analoghe con giovani che dopo aver lavato le siringhe alla fontanella si sono iniettati la droga lì, nello stesso luogo, a ogni ora del giorno e della notte. Scene che si sono intensificate da quando il parcheggio del Serraglio, per anni ricettacolo di spaccio e comodo giaciglio di tossicodipendenti è stato reso inaccessibile a chi non se ne serve per lasciarvi in sosta l’auto.