Prato, 18 aprile 2014 «Vigileremo affinché siano rispettati i criteri del progetto, a partire dalla realizzazione». Queste le parole del Comitato per la riqualificazione del Soccorso riguardo al progetto per la realizzazione del viadotto lungo il tratto della Declassata che taglia la zona. L'avevano detto e l'hanno fatto, tanto che dopo aver riscontrato numerose anomalie sia nella gestione del cantiere sia sulle modalità dello scavo ai lavori per la realizzazione delle rampe per la messa in sicurezza della declassata i rappresentanti del comitato hanno inoltrato al dipartimento Asl di prevenzione, sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro una denuncia per le necessarie verifiche.

«Molte persone - spiega Filippo Bonanni portavoce del Comitato - ci hanno comunicato un discreto disagio dovuto al fatto che i lavori di scavo iniziano già alle 6.30 e che il cantiere è aperto anche la domenica mattina, testimoniandoci la loro preoccupazione per la modalità con cui gli operai lavorano domandandoci se sia consono che gli addettinon abbiano caschi di protezione anche quando lavorano con carichi sospesi o in posizioni pericolose a diversi metri da terra o addirittura con un braccio fasciato intorno al collo».

Perplessità anche sulle modalità in cui si sta compiendo lo scavo del terrapieno.

«Il progetto approvato dal comune - continua Bonanni - prevedeva un taglio relativamente modesto del rilevato stradale esistente. Invece lo scavo realmente effettuato appare molto più consistente tale da creare pericoli nei confronti del transito veicolare ancora attivo sulla carreggiata con direzione Pistoia che crea ripetute sollecitazioni sul terrapieno stesso. Inoltre il fronte di scavo particolarmente vicino al bordo della carreggiata e con un'inclinazione quasi verticale può risultare pericoloso per le maestranze presenti sul cantiere. Ci domandiamo perché nel progetto prima, ed in fase esecutiva poi, non siano stati previsti e attuati mezzi d'opera in grado di contrastare sia i possibili franamenti del rilevato così inciso, sia eventuali sbandamenti dei mezzi di transito, con gravi pregiudizi sia per la sicurezza del traffico stesso che del personale di cantiere»

«E' plausibile - conclude Bonanni - parlare della necessità di realizzo delle rampe per uno stringente problema di sicurezza e contestualmente realizzare un cantiereche invece può far aumentare tale rischio?».

Monica Bianconi