Prato, 16 aprile 2014 - Dai garage dei condomini in via Protche e via Mazzoni al cortile interno di via San Giorgio passando per i giardini della Passerella e piazza dell’Università. Ecco i luoghi cult i tossici e spacciatori rimasti «orfani» del parcheggio del Serraglio che, per anni, li ha «accolti» permettendogli di bucarsi lontano dagli sguardi indiscreti dei passanti. 

Da quando sono stati messi i cancelli  la situazione all’interno del parcheggio è migliorata notevolmente consentendo agli utenti di andarci senza dover temere di mettere i piedi su un tappeto di siringhe usate o nelle pozze di sangue.

Un antidoto che, però, non ha eliminato il problema dello spaccio e della presenza dei tossicodipendenti nella zona limitrofa alla stazione del Serraglio, anzi. I giardini della Passerella si sono riempiti di tossici tanto da sollevare un polverone tra le mamme che non si sentono più libere di portare i bambini a giocare e tra i commercianti e i residenti della zona tra  via Magnolfi/via Cironi/piazza Ciardi. 

Solo ieri pomeriggio l’ultima  — solo in ordine di tempo —  overdose in piazza dell’Università dove è intervenuta un’ambulanza della Pubblica Assistenza per soccorrere un uomo che era in stato confusionale per abuso di stupefacenti. Sul posto è arrivata anche la polizia perché l’uomo ha dato in escandescenze e per calmarlo è stato necessario l’intervento degli agenti. 

Anche i giardini della Passerella non sono messi benissimo perché,  con la chiusura del parcheggio, molti spacciatori si sono riversati dentro le mura del giardino per poter cedere droga in libertà. Nel caso della Passerella, i genitori dei bambini si sono lamentati più volte di aver trovato per terra, in mezzo alla poco erba  rimasta, siringhe usate, fialette aperte, mozziconi di sigarette o spinelli