Prato, 4 aprile 2014 - Cinque appartamenti di 45 mq per padri separati e in condizioni economiche di disagio, con in più area giochi, giardini e centro civico aperto a tutti i residenti dell'area: gli assessorati all'Urbanistica e ai Servizi sociali ed Epp (Edilizia Pubblica Pratese) spiegano il condominio solidale per genitori separati di via Leopardi, che ha ricevuto il via libera dal consiglio comunale.

Come è noto si tratta di un edificio ad un piano con superficie coperta edificata di 280 mq nell'ambito di 6.000 mq totali dell'intervento, di cui 5.600 di verde pubblico. Al piano terra è previsto il centro civico, aperto a tutti i cittadini della zona, e le cantine, mentre gli appartamenti sono al primo piano. L'area era già stata calssificata come edificabile già dal 2001 con provvedimento emesso dall'amministrazione comunale di allora.

Già dal 2010 era emersa la volontà del Comune di Prato di individuare una forma di aiuto ai genitori che vivevano il dramma della separazione e della perdita del reddito a causa della crisi economica ed occupazionale. Una situazione che a Prato vivono  molti padri, che non possono permettersi una casa in affitto ai prezzi di mercato e devono sistemarsi in alloggi di fortuna o anche in macchina. L'esigenza venne presentata  attraverso il Lode (Livello Ottimale di Esercizio) alla Regione Toscana, che rispose con un bando per l'assegnazione di risorse ai Comuni interessati alla realizzazione di condomini solidali per separati.

Su 23 richieste avanzate ne sono state accolte 5, tra cui Prato, con un finanziamento di 810mila euro. Il progetto presentato dal Comune di Prato e da Epp ha ottenuto un alto punteggio per la qualità dell'intervento e per l'impiego di bioedilizia e sistemi di risparmio energetico per realizzare un edificio di "classe A".

Come hanno spiegato gli assessori e il presidente di Epp Federico Mazzoni, la scelta di individuare il sito dell'intervento nel terreno comunale di via Leopardi e non in un edificio già esistente è dovuta principalmente al fatto che innanzitutto occorreva che fosse già un immobile di proprietà pubblica. Inoltre la Regione non avrebbe comunque compartecipato ai costi di acquisto e per gli interventi di ristrutturazione l'importo del finanziamento sarebbe stato più basso passando da 970 euro al mq a 720.

Gli assessori, che ieri sera hanno avuto un incontro anche con il comitato dei residenti, chiariscono inoltre che gli oneri di urbanizzazione derivanti dall'intervento, ovvero 80mila euro, come prevede il bando saranno utilizzati per la risistemazione del giardino, l'area di sgambatura dei cani e di tutti gli spazi comuni dell'area contemporaneamente, e non successivamente, alla realizzazione dell'edificio.Infine Mazzoni ha sottolineato che gli indici di edificabilità nell'area di via Leopardi erano doppi, secondo quanto stabilito nel 2001, per cui sarebbe stato possibile realizzare 10 appartamenti: si è preferito però cercare il giusto equilibrio tra le esigenze sociali dei separati e quelle dei residenti.