Prato, 20 marzo 2014 - Cinque arresti effettuati da Polizia e Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sul rogo del primo dicembre 2013 alla ditta 'Teresa moda', a Prato, nel quale morirono 7 lavoratori cinesi. Fra gli arrestati ci sono tre cinesi (due donne Lin You, Lan Lin You Li e un uomo, Hu Xiao Ping, finiti in carcere, visto il concreto pericolo di fuga) e due italiani, Massimo e Giacomo Pellegrini, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari. ''Loro due - ha spiegato il procuratore di Prato, Piero Tony - sapevano che dentro quell'immobile c'erano abusi edilizi''.

Riferendosi a questo aspetto, il procuratore ha quindi definito gli arresti di oggi come il frutto di ''un salto culturale. Finora - ha detto - non era mai accaduto che si formalizzasse un provvedimento del genere''.

Fra le accuse ci sono quelle di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, omissione di norme di sicurezza, sfruttamento di mano d'opera. La ditta era un pronto moda. L'incendio si sviluppò nell'angolo del capannone adibito a cucina. Le vittime dormivano in un soppalco, in loculi ricavati con cartone e cartongesso.

Il presidente della Regione Enrico Rossi si è complimentato con la procura. "Esprimo tutto il mio apprezzamento per il lavoro della Procura e delle forze dell'ordine. A circa quattro mesi dal rogo di Prato in cui morirono sette operai cinesi la giustizia fa il suo corso".