Prato, 15 marzo 2014 - Che I rapporti tra di loro fossero burrascosi si sapeva, ma adesso siamo all’apice. La restauratrice montemurlese Emanuela Vernaglia, 38 anni, e il figlio adottivo di Renato Zero, Roberto Anselmi Fiacchini, 40 anni, si stanno separando e nel mezzo a un passo che è sempre e comunque doloroso non sono mancate gravi accuse della donna contro Fiacchini junior, tanto che fu inizialmente varato un provvedimento di allontanamento dell’uomo dal tetto coniugale per maltrattamenti in famiglia. Il caso giudiziario è ancora aperto, ma si aggiunge un tassello alla vicenda: come ha raccontato la donna al settimanale "Nuovo", in edicola questa settimana, lei e le due figlie di 7 e 9 anni rischierebbero di trovarsi in mezzo a una strada.

Al rotocalco i particolari della vicenda sono stati illustrati in prima battuta dall’avvocato della Vernaglia, Ilenia Guerrieri. Il legale ha raccontato che la famiglia viveva in una villa, dono di nozze del cantante, poi la donna e le bambine si erano trasferite in una casa più piccola. Nel racconto al settimanale si spiega che la Vernaglia pensava che fosse il marito a pagare l’affitto, come stabilito dal giudice, ma in realtà avrebbe poi saputo dall’immobiliare proprietaria dell’immobile il contratto d’affitto ("Non pagato da nove mesi", si legge) era stato disdetto da Renato Fiacchini, alias Renato Zero. La stessa Vernaglia si è fatta poi intervistare dalla giornalista Matilde Amorosi: "Spero che Roberto si metta una mano sulla coscienza — spiega nell’articolo — e mi permetta di restare a casa con le nostre bambine. So che a decidere è Renato Zero e mi appello a lui, per il bene delle nipotine che dice di amare. Io non ho la possibilità di pagare un affitto e quindi finisco letteralmente in mezzo a una strada".

E dire che solo nel dicembre del 2011 il clima sembrava davvero diverso, quando il cantante arrivò a Prato per un pranzo familiare al "Boccondivino" di San Paolo destando curiosità e emozione. Ora la questione viene invece trattata in carta bollata.