Prato, 14 marzo 2014 - Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano scriverà al governo per sensibilizzato al massimo sulla questione di Prato. È l 'esito dell'incontro che il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha avuto  con  la delegazione dai rappresentanti delle istituzioni pratesi, il presidente della Regione Enrico Rossi e i parlamentari eletti nel territorio. A quanto hanno riferito il sindaco Roberto Cenni, il Presidente della Provincia Lamberto Gestri, Rossi e i parlamentari Matteo Biffoni e  Edoardo  Nesi (eletto in Scelta civica e ora del gruppo misto), dai senatori Claudio Martini (Pd) e Riccardo Mazzoni (Forza Italia) nel corso della conferenza stampa successiva all'incontro, Napolitano ha annunciato che inviterà il governo ad avere a cuore il caso di Prato.

Ora la città attende la risposta di Renzi e dei singoli ministri coinvolti nei problemi della città emersi in tutta la loro complessità in seguito alla strage del primo dicembre quando nell 'incendio di un capannone al Macrolotto morirono sette operai fra cui alcuni clandestini. In particolare si attendono segnali dal Ministro dell'interno Angelino Alfano, unico rimasto nel ruolo rispetto al governo Letta.

Napolitano ha fatto riferimento alla necessità di coinvolgere le autorità diplomatiche cinesi nella gestione dell'afflusso dei clandestini e del rimpatrio degli irregolari. Inoltre si attende che il tavolo nazionale per Prato venga riconvocato al più presto ( l 'ultima volta fu dopo l'incendio).
Inoltre si attendono rinforzi per gli organici degli enti di controllo e della stessa procura della repubblica prevedibilmente ingolfata in seguito agli esiti dei controlli realizzati dalla task force di ispettori che la Regione ha attivato per far emergere l'illegalità cinese.

Napolitano ha riconosciuto la "straordinarietà" del caso Prato in relazione all'ammontare del "nero" prodotto con la sistematica  evasione fiscale (si parla di un miliardo l'anno) collegata alle fortissime rimesse in patria (si parla di oltre un milione al giorno) da parte dei cinesi.

Rossi ha ipotizzato che per i cinesi clandestini scoperti in stato di schiavitù nelle fabbriche sia ipotizzata l'applicazione della legge Turco-Napolitano sull'applicazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, misura ritenuta dal senatore Mazzoni di Forza Italia "da maneggiare con cura". Per Martini (Pd) l'esperienza pratese potrebbe portare oltre che a provvedimenti del governo anche a nuove leggi ad esempio sulla tutela del marchio e del lavoro.

Secondo Gestri "si è dimostrato che lo Stato c'è" ed è vicino a Prato in questa delicata materia. Per Mazzoni "Napolitano ha dato la sveglia al governo" mentre Biffoni "si è trattato di un passaggio politico importantissimo" nei rapporti fra la città e lo Stato con "la presa in caro da parte del Presidente della vicenda  Prato".